Poco distante dal luogo in cui abito a Lugo vi è una struttura che una locale associazione di volontariato e promozione sociale ha riqualificato facendone uno spazio di raccolta di beni di varia tipologia in gran parte destinati a persone bisognose. In una parte dell’area di questa struttura i volontari hanno realizzato un piccolo pollaio ’governato’ sino a pochi giorni fa da un bellissimo gallo. E l’oggetto di questa mia lettera è proprio il gallo. Purtroppo i volontari dell’associazione sono stati costretti recentemente a liberarsi del magnifico pennuto (destinato poi ad altra associazione che si occupa di bimbi affetti da disabilità) perchè alcuni vicini si sono lamentati del suo canto che pare disturbasse in maniera imperdonabile il riposo mattutino di queste persone.
Ora il pollaio dopo la forzata dipartita del gallo è senza la sua ’guida’ e questo solo perché alcune persone, che forse un gallo non l’avevano neppure mai sentito cantare in tutta la loro vita, hanno protestato per la sua presenza. Forse non era meglio tenersi il gallo e dormire - forse - qualche minuto in meno svegliati da un suono che ormai nessuno conosce quasi più? Io il gallo l’ho sentito spesso cantare e anziché disturbarmi mi ha riportato al ricordo di spazi e suoni che purtroppo nelle nostre città non ci sono più e che andrebbero ’tutelati’.
Lettera firmata