REDAZIONE RAVENNA

Stanziati 280mila euro per il Parco naturale. Gli interventi inizieranno nei mesi autunnali

Verranno piantumate 4.600 piante forestali nelle zone dell’interne dell’area verde, oltre a 600 alberi. L’assessore Bosi: "Curiamo il nostro ’giardino zoologico’"

Verranno piantumate 4.600 piante forestali nelle zone dell’interne dell’area verde, oltre a 600 alberi. L’assessore Bosi: "Curiamo il nostro ’giardino zoologico’"

Verranno piantumate 4.600 piante forestali nelle zone dell’interne dell’area verde, oltre a 600 alberi. L’assessore Bosi: "Curiamo il nostro ’giardino zoologico’"

Approvato dall’amministrazione comunale il progetto di rinaturalizzazione del Parco Naturale, finanziato per 280mila euro grazie al contributo della Regione, che prenderà il via il prossimo autunno e si concluderà prima della prossima stagione primaverile. "Il Parco Naturale, dalla sua nascita nei primi anni ‘60, è sempre stato un punto di riferimento per gli amanti della vita all’aria aperta ed un luogo per i cittadini cervesi e per i turisti in cui trovare un vero e proprio ‘giardino zoologico’ – spiega l’assessore al verde Federica Bosi –. Questo intervento è di completamento a quelli già eseguiti per ripristinare le strutture danneggiate, oltre ai lavori per il rinnovo dell’edificio bar e la creazione dei nuovi uffici e dell’aula didattica, in corso di esecuzione". Il progetto consentirà di mettere a terra una serie di attività di ripristino della parte infrastrutturale a verde, gravemente danneggiata dal passaggio della tromba d’aria del 2023. Dopo i primi interventi e gli abbattimenti di altre alberature pericolanti è ora necessaria la ricostruzione dei soprassuoli danneggiati e dei relativi habitat, attraverso interventi di piantumazione. In particolare, i lavori previsti riguarderanno principalmente la piantumazione di oltre 4.600 piante forestali nelle zone interne del Parco Naturale e di 600 alberi più grandi nelle zone di socializzazione e per ombreggiare meglio le zone di stabulazione degli animali, oltre alle prime cure colturali.

Le specie arboree di cui si prevede l’utilizzo sono pini domestici, frassini, carpini bianchi, lecci, vari tipi di querce e aceri campestri così da incrementare la resilienza della formazione e aumentare la biodiversità. Si prevede anche l’inserimento di macchie arbustive nelle zone più ampie finalizzata alla creazione di un mantello arbustivo, impiegando specie già presenti naturalmente nel sottobosco arbustivo, quali: ligustro, agazzino, prugnolo, ginestrella, ginepro, fillirea. In tutta l’area di intervento si provvederà al termine degli interventi di rimboschimento al ripristino degli stradelli e della rete sentieristica, già danneggiata dalla caduta degli alberi e dalle procedure di esbosco del materiale atterrato.

i.b.