ANDREA COLOMBARI
Cronaca

Mauro Guerra, il veterinario è stato radiato dall’Ordine di Ravenna

Il provvedimento è stato preso sulla base del materiale raccolto dalla procura e della audizione del diretto interessato. Entro 30 giorni potrebbe impugnare

Stangata disciplinare  Il veterinario Guerra   radiato dall’Ordine provinciale

Stangata disciplinare Il veterinario Guerra radiato dall’Ordine provinciale

Ravenna, 8 agosto 2023 – Il provvedimento è stato notificato per conoscenza sia alla procura, che aveva coordinato le indagini. Che al protagonista di quelle indagini, il 49enne veterinario Mauro Guerra di Sant’Antonio. La sua natura è disciplinare e corrisponde alla sanzione più alta che si possa infliggere: la radiazione. La decisione è stata presa dall’Ordine dei medici veterinari della provincia di Ravenna ed è giunta al netto delle audizioni dell’incolpato, cioè di Guerra, il quale ha così avuto la possibilità di fornire la propria versione dei fatti. Di difendersi insomma anche alla presenza di un legale e di consulenti.

Per il 49enne, probabilmente uno dei veterinari più conosciuti di Ravenna, la radiazione non significa lo stop automatico dell’attività: non si tratta cioè di una misura cautelare ma di una sorta di sentenza disciplinare di primo grado che, come tale, entro 30 giorni potrà essere impugnata alla Cceps, la commissione centrale per gli esercenti le professioni sanitarie. Se ciò dovesse accadere (è praticamente nulla la possibilità che Guerra non impugni lasciando passare in giudicato), fino alla sentenza della Cceps, la radiazione rimarrebbe sospesa. A quel punto le strade sono due: o il provvedimento viene annullato; oppure viene confermato: in questo caso, pure di fronte a un eventuale ricorso in Cassazione, scatterebbe lo stop al lavoro.

Nel merito, l’Ordine ha in buona sostanza confermato l’ipotesi peggiore per la professione di veterinario: quella di maltrattamento di animali fino a eutanasie non congrue. Ma l’ha legata a un comportamento colposo e non doloso: come dire una sorta di negligenza professionale. Confermato anche lo scenario legato alle false fustelle per taluni vaccini. Guerra è invece stato assolto da contestazioni minori come ad esempio l’uso improprio di uno dei locali del suo ambulatorio per l’apicoltura. In questo caso è passata la linea dell’incolpato secondo cui il controllo che gli era valso una contestazione legata alle condizioni igieniche, era stato fatto in autunno: ovvero in un periodo lontano dall’attività delle api. Un po’ come dire che lui in quell’area avrebbe potuto custodire ciò che voleva.

L’inchiesta penale - che aveva poi fornito il materiale a quella disciplinare -, era nata dalla morte di ‘Balto’, anziano labrador al quale il 19 agosto 2020 era stata praticata l’eutanasia. Il 10 dicembre successivo, durante un controllo in ambulatorio, polizia locale e carabinieri forestali coordinati dal pm Marilù Gattelli, avevano trovato in una scatola 615 mila euro. E avevano puntato la loro attenzione anche su altro materiale di possibile interesse probatorio tra cui etichette ritenute fasulle di fustelle per il vaccino anti-filaria e farmaci per l’eutanasia animale del tipo Tanax non tracciabili sui documenti. In chiusura l’indagine aveva finito con il tirare dentro a vario titolo altre sette persone. Gli accertamenti della guardia di Finanza, avevano inoltre portato la procura a contestare una maxi-evasione dell’imposta sui redditi per gli anni che vanno dal 2014 al 2019. Ma naturalmente le ipotesi più pesanti, sono quelle che hanno a che fare direttamente con gli animali. Vedi la contestazione dell’aggravante della crudeltà per Balto dato che sarebbe stato sottoposto al farmaco dell’eutanasia senza essere prima anestetizzato: era cioè rimasto – prosegue l’accusa – in stato di coscienza percependo il dolore e morendo soffocato. Scenari analoghi sono stati delineati per altri otto cani, cinque gatti e un coniglio. Il diretto interessato è convinto invece di avere agito per il bene delle bestiole tanto da avere chiesto lui stesso il processo con giudizio immediato.

Andrea Colombari