REDAZIONE RAVENNA

Stangata anche sulle gomme per le auto

Dal 15 novembre su certi tipi di strade occorre aver montate quelle invernali. E quest’anno si spendono mediamente 60 euro in più

Anche il cambio gomme quest'anno costerà di più

Ravenna, 2 novembre 2022 - Da mettere in conto, fra gli aumenti di tutti i beni e servizi, ci sono anche più di 60 euro per gli pneumatici. Che, proprio in questo periodo, stanno per essere montati nella versione invernale. A dire il vero, la ‘stangata’ era arrivata già a primavera, con 3 aumenti consecutivi fra aprile e maggio. Aumenti che – sia per la versione estiva, sia per la versione 4 stagioni – avevano fatto lievitare complessivamente del 10-15% il costo del singolo pneumatico.

"Gli aumenti – ha spiegato Mirca Triossi, responsabile commerciale e magazzino di Contessi Gomme – sono stati ravvicinatissimi e inusuali, su tutte le tipologie di pneumatici. Non era mai capitata una cosa simile. I listini si sono poi adeguati anche per l’invernale, che iniziamo a montare adesso". A prescindere dalle marche, i pneumatici più utilizzati sono le versioni 205-55-16 e 215-60-17, anche se il mercato sembra ora indirizzato anche verso pneumatici con raggio da 18 pollici. Rispetto all’ultimo treno di gomme, gli automobilisti spenderanno comunque, in media, dai 10 ai 20 euro in più a pneumatico. I prezzi della singola ‘gomma’, per quelle di marca, originali e di prima fascia, vanno dai 90 euro delle utilitarie ai 120-130 euro per il segmento C, fino ai 200 euro dei suv (per quelli di gamma alta si arriva anche a 400 euro).

Per guadagnare fette di mercato, le case produttrici propongono promozioni e sconti, come la Michelin, che offre un buono spesa per servizi accessori.

"Crisi generale e aumento dei costi delle materie prime – spiega Manuela Golinucci, titolare dell’omonima e storica attività di via Fossombrone a Ponte Nuovo – sono alcune delle ragioni per cui i prezzi sono lievitati, ma la causa principale resta quella delle spese di trasporto del prodotto. Anche il volume di lavoro è calato. Un po’ la minor propensione alla spesa, e un po’ i 2 anni di covid che hanno determinato un minor utilizzo delle vetture, ne sono la spiegazione".

Il tema della sicurezza rimane tuttavia al 1° posto: "Noi – ha ripreso Mirca Triossi – sconsigliamo pneumatici rigenerati, perché non si ha la sicurezza della carcassa. In breve, le gomme ‘ricoperte’ non le montiamo. Se si vuole risparmiare o se si percorrono pochi chilometri, consigliamo la linea più economica dei pneumatici di una casa costruttrice, comunque primaria. Goodyear, ad esempio, ha una linea prodotta in Europa, ma comunque con buoni standard qualitativi. Per la sicurezza, e anche per i consumi di carburante, i pneumatici vanno controllati ogni 10.000 km. Inoltre, per chi percorre pochi chilometri e lascia la macchina al sole, il rischio è quello della screpolatura sui fianchi. In questo modo si cristallizza la carcassa e diminuisce la sicurezza in frenata".

Interessante anche il contributo di Manuela Golinucci: "Sulla sicurezza non si scherza. Due volte all’anno servirebbe un controllo dal gommista o in una officina meccanica, perché il pneumatico deve essere sempre in buono stato. Il cambio gomme? Ogni 40-45 mila km per le 4 stagioni o le invernali, che hanno la mescola più morbida; ogni 50-55 mila km per le estive, che hanno mescole più dure. L’importante è l’inversione ogni 10-12 mila km, perché le 2 gomme in trazione si consumano più velocemente. I nostri clienti ci chiedono il miglior rapporto qualità-prezzo, ma sono anche responsabili: preferiscono infatti prodotti europei, e richiedono la ‘matricola fresca’, ovvero una ‘anzianità’ di magazzino di non più di un anno".