REDAZIONE RAVENNA

Stalking e tentata estorsione. Allontanato da compagna e madre

Dopo misura d’urgenza per un giovane ravennate. Secondo l’accusa il motore di tutto era la droga. Per racimolare i soldi per la dose, si sarebbe spinto a picchiare la mamma e a vessare la ragazza.

Dopo misura d’urgenza per un giovane ravennate. Secondo l’accusa il motore di tutto era la droga. Per racimolare i soldi per la dose, si sarebbe spinto a picchiare la mamma e a vessare la ragazza.

Dopo misura d’urgenza per un giovane ravennate. Secondo l’accusa il motore di tutto era la droga. Per racimolare i soldi per la dose, si sarebbe spinto a picchiare la mamma e a vessare la ragazza.

È stato allontanato due volte con decreto urgente in nemmeno 48 ore: dalla madre, per lesioni aggravate e per tentata estorsione; e dalla compagna per stalking. Come lui stesso - un 31enne di Ravenna difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri - ha in buona sostanza ammesso ieri mattina davanti al gip Andrea Galanti, da qualche tempo soffre di problemi legati alle dipendenze tanto da essere seguito dal Sert; ma nell’ultimo periodo ha avuto una sorta di ricaduta. Le vicende che l’accusa gli attribuisce (pm Silvia Ziniti), si inseriscono insomma nel solco degli effetti dell’uso degli stupefacenti e dell’abuso di alcol.

Il gip, dopo avere convalidato entrambe le misure applicate d’urgenza, ha disposto l’allontanamento dalla casa familiare con il divieto di avvicinarasi alle due donne e ai luoghi da loro solitamente frequentati. Il primo filone risale a mercoledì scorso quando - prosegue l’accusa - il giovane, sotto l’effetto di stupefacenti, ha sferrato un pugno alla madre centrandola al fianco sinistro; poi l’ha afferrata per un braccio strattonandola con forza; quindi l’ha colpita con una bottiglia piena d’acqua presa dal frigorifero; e infine l’ha spinta a terra sferrandole anche un calcio: per la donna, prognosi iniziale quantificata in almeno due giorni. Tutto è partito dalla richiesta di danaro di lui alla mamma: al rifiuto di lei, il 31enne si sarebbe scagliato con forza contro la donna: il tutto sotto agli occhi di un testimone. Ovvero un operaio impegnato in lavori di ristrutturazione dell’abitazione sottostante. Alla fine la madre, pur a malincuore, davanti alle nuove minacce del figlio ("te la farò pagare") ha deciso di procedere formalmente.

Nel secondo caso, i comportamenti ritenuti vessatori verso la compagna, andavano avanti da gennaio e sono culminati venerdì scorso. Secondo gli inquirenti, il 31enne più volte aveva preso la vettura di lei, contro la volontà della donna, per andare a prendere la droga. In particolare a inizio luglio aveva afferrato la compagna per il collo fino a farle calare la respirazione: lui voleva le chiavi dell’auto e 80 euro per andare a comperare due dosi di cocaina: in quell’occasione una figlia della donna era intervenuta intimando al 31enne di non toccare la mamma e chiamando il padre per chiedere aiuto. Per l’accusa inoltre lui ogni giorno insultava lei e la minacciava di farle togliere i figli nel caso lo avesse denunciato. In talune occasioni, causa l’alterazione da sostanze, si sarebbe spinto a schiaffeggiarla e a tirarle i capelli. Più di recente (siamo al 5 agosto) si era fatto dare 250 euro da lei con la minaccia di distruggerle l’auto: e mentre parlava, le rigava la scocca prendendola a calci. Lei aveva poi bloccato tutti i canali di comunicazione: ma il 6 agosto lui prima aveva inviato una mail con minacce di morte per l’ex compagno e la madre di lei. Infine si era presentato al posto di lavoro della donna.

a.col.