Le verifiche si erano innescate da una fonte confidenziale circa un centro di spaccio della droga in un appartamento di Faenza non distante dall’ospedale. Lo sviluppo delle indagini dei carabinieri del locale Norm - coordinati dal pm Lucrezia Ciriello - ha portato a tre custodie cautelari (una in carcere e due ai domiciliari) applicate dal giudice Antonella Guidomei ad altrettanti uomini di origine albanese domiciliati nella città manfreda e difesi dagli avvocati Eleonora Sgrò, Luca Berger, Luca Donelli e Luca Orsini. In totale gli indagati sono 21, quasi tutti di origine straniera e domiciliati a Faenza.
I fatti abbracciano un arco di tempo compreso tra il 2021 e il 2022 durante il quale i militari manfredi avevano arrestato 5 persone sorprese a spacciare. E avevano sequestrato 1,5 chili di cocaina, 4 grammi di hashish e 5 di marijuana oltre a 15 mila euro in contanti. I consumatori, quasi tutti italiani, sono stati segnalati alle rispettive prefetture.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, al centro del giro c’erano due albanesi i quali, sebbene praticamente incensurati, si erano ricavati un ruolo di spicco. A rifornirli di roba - prosegue l’accusa - era un loro connazionale per quantitativi che potevano variare tra i 100 e i 400 grammi alla volta. Il fornitore era in grado di garantire la roba non solo a Faenza: ma anche in altre parti d’Italia. Nella lista delle contestazioni, si trovano del resto cessioni pure a Forlì, a Bologna, nel Bresciano e nel Milanese.
L’uomo, incensurato e regolarmente occupato quale artigiano edile con incarichi lavorativi in varie parti del territorio nazionale, era in grado di muoversi in tutta Italia senza destare alcun sospetto riuscendo, in alcuni dei suoi spostamenti, a fare coincidere gli impegni lavorativi con l’attività ritenuta illecita. Ma gli investigatori a fine 2021 erano riusciti a piazzare delle cimici nel furgone che utilizzava per lavoro. Nel corso delle indagini, era stato sorpreso mentre trasportava la cocaina in un vano appositamente ricavato nel veicolo.
I primi risultati dell’indagine portano la data del 24 settembre 2021 quando un faentino era stato trovato con 0,48 grammi di cocaina nascosti in un involucro infilato dentro agli slip. Tre giorni dopo l’acquirente era arrivato a ingoiare la roba pur di non farsi pizzicare dopo le ‘compere’. Lo stesso giorno un altro tossicodipendente, era stato trovato con poco più di 2 grammi di coca appena comperati. Il 27 settembre, altro sequestro di cocaina a un cliente appena uscito dall’appartamento al centro del giro. A quel punto erano scattate le misure tecniche grazie alle quali a ottobre 2021 erano arrivati i primi sequestri in flagranza e le prime segnalazioni per uso di stupefacenti. Via via le verifiche si erano allargate a nuovi nomi restituendo alla fine i numeri che conosciamo.