Il poeta, esperto di metrica ed enigmistica, nonché fine dicitore Franco Costantini torna alla scrittura con ‘Anagrammi per ogni dì → I programmi in agenda’. Un’opera inconsueta nel panorama editoriale, un ‘calendario-agenda’ pieno di ‘anagrammi-ricorrenza’, come ama definirli. Per ogni giorno dell’anno, in pratica, l’autore sceglie un tema legato alla data, lo spiega al lettore e poi costruisce un anagramma.
Come nasce l’idea di questo nuovo originale libro? "Francamente, non so rispondere: a volte le idee arrivano, e non sai ricostruire la loro genesi. Forse c’è un’origine lontana: la vecchia rubrica televisiva ‘Almanacco del giorno dopo’, che ricordava e commentava un evento storico accaduto proprio in quel giorno. Ho preso quell’idea, e ci ho aggiunto l’anagramma dell’evento".
Che significa ‘NOC’, che campeggia nella copertina dell’agenda? "È il mio nome crittografato, fra N C, O = Franco, ed è anche il mio pseudonimo enigmistico".
Qual è stata la data più ‘difficile’, quella che l’ha fatto più penare? "L’11 settembre. Una data con due grandi tragici avvenimenti: il colpo di stato in Cile del 1973 e il crollo delle Torri Gemelle del 2001. Ho fatto in merito diversi anagrammi, ma tutti impregnati di eccessiva ferocia satirica. Alla fine ho trovato l’evento giusto per il tono generale dell’agenda che tende alla giocosa leggerezza piuttosto che alla dura polemica politica".
Può indicare qualche esempio di data e di anagramma? Ovviamente quelle che le piacciono di più? "Ti propongo due date. Il 30 gennaio del 1595 fu rappresentata per la prima volta una celeberrima tragedia, ed ecco un doppio anagramma: “Romeo e Giulietta → Tu e l’amore: gioite → (tu o lei: è già morte)”. Il 13 aprile 1944 nasceva invece il mezzofondista Arese, oro nei 1.500 metri agli europei del 1971: “Franco Arese? → Corse ne farà!”".
A chi è rivolto il libro-agenda? Per chi l’ha pensato? "Giuro che quando creo qualcosa… non penso mai al target! Dunque non so rispondere. Ma forse è un libro adatto a tutti, per quanto ‘strano’. E mi sembra anche un’idea-regalo originale, visto che un’agenda del genere non ha precedenti in tutta la storia dell’editoria".
Dove si può trovare-acquistare? "Se ci fossero le ‘assurderie’, oltre che le librerie, si troverebbe lì… Ma non ci sono. Chi volesse il libro può contattare direttamente me, sul mio sito (francocostantini.it) o sui social; oppure, a breve, ordinarlo online allo ‘store’ di YouCanPrint".
Cosa l’ha fatto appassionare a questo gioco linguistico ed enigmistico? "Ho un ricordo nitido su come è scattato l’amore per l’enigmistica: avevo 4 anni, e mio padre mi teneva sulle ginocchia mentre risolveva i rebus. E intanto, indicandomi le lettere dei rebus, mi insegnava a leggere. Al gioco dell’anagramma, in specifico, mi appassionai più tardi. E forse ho sviluppato questa passione perché sono un rivoluzionario frustrato: non potendo da solo cambiare l’ordine del mondo, cambio - almeno - l’ordine delle lettere".
In un post su Facebook, ha scritto "L’esule all’improvviso fa ritorno…". È esule? "Sì, da tre anni e mezzo vivo a Tenerife. Ma Ravenna non la dimentico: e quando ho occasioni di lavoro ci torno volentieri. Come questa volta, per presentare il libro".