Smottamenti, diversi cantieri in corso sul Ronco

Lavori urgenti sui fiumi per prevenire nuove alluvioni. Interventi sul Ronco e altri corsi d'acqua in Emilia-Romagna dopo le calamità del 2023.

Smottamenti, diversi cantieri in corso sul Ronco

Un cantiere in corso per sistemare l’argine del Ronco a Ghibullo (foto Zani)

L’occhio va ai fiumi. È normale, del resto: da poco meno di un anno e mezzo, da quell’inizio di maggio del 2023 in cui per la prima volta ci siamo trovati alle prese col fango, abbiamo iniziato a guardare ai corsi d’acqua come a bombe a orologeria. E quell’impressione è stata confermata troppe volte per non essere spaventati.

Su molti fiumi, nel frattempo, si sta lavorando. Si rimuovono gli alberi in modo che l’acqua abbia più spazio, si mettono al sicuro gli argini che appaiono più esposti o che hanno dato segnali poco incoraggianti. È il caso del Ronco, su cui sono in corso diversi interventi. Dalla Regione, competente per i corsi d’acqua, spiegano che oltre alle somme urgenze già terminate sul Ronco sono in via di ultimazione quattro interventi da 300mila euro ciascuno, per un totale di 1,2 milioni di euro, finanziati con le ordinanze del commissario e volti alla ripresa di frane golenali comparse in seguito al maltempo del 2023.

Un ulteriore intervento complesso da 1,9 milioni è in corso per la sistemazione della sponda e della golena in un tratto del Ronco nei pressi dell’abitato di Durazzanino, a confine con Forlì Cesena.

A Ghibullo si lavora su via Argine Destro Ronco, dove in questi mesi molti degli alberi che erano presenti sull’argine sono stati rimossi. Complici le piene, che fanno pressione sulle pareti erbose create per contenerle, in alcuni punti ci sono lievi smottamenti che il cantiere dovrà sistemare: ora l’attenzione del resto è massima, perché dopo così tanti eventi calamitosi in pochi mesi l’aspettativa è ormai quella di trovarsi di nuovo presto di fronte a un’altra piena. E oggi è in vigore un’altra allerta meteo, anche se ’solo’ arancione: dopo gli allagamenti che nei giorni scorsi hanno colpito Bologna e parte della Romagna occorrerà ancora tempo per tirare definitivamente un sospiro di sollievo, sperando che i mesi autunnali e invernali che abbiamo davanti non ci riserveranno altre sorprese.

Il Ronco non è stato tra i fiumi che ha creato i disastri maggiori nel maggio 2023, e per questo motivo i lavori sono partiti prima altrove: sul Lamone e sul Senio, ad esempio, responsabili di disastri tra Faenza, Castel Bolognese e la Bassa Romagna (tra cui anche Traversara). Qui, oltre alla ricostruzione di pezzi di argini con massi e palancole, lunghi tratti sono stati disboscati.

sa.ser