In primo luogo contesta l’urgenza del provvedimento perché guardia di Finanza e procura erano a suo avviso a conoscenza da tempo di tutti gli elementi. Inoltre lui non ha nulla da nascondere. Il ravennate Luca Silvestrone, attraverso il suo legale Carlo Benini, domani depositerà il riesame contro il sequestro preventivo scattato su sette società tra cui la sua: la Confederimprese srl. La convalida del provvedimento, a firma del gip Janos Barlotti, riguarda pure le liquidità sui conti di cinque indagati: Mauro Nucci per un importo non superiore a 1,14 milioni di euro; Silvestrone per 1,13; Roberto Goveani per 247 mila; Sergio Puddu per 180 mila e Lorenzo Tellarini per 168 mila. Il provvedimento segue all’emissione nel dicembre scorso di quattro ordinanze di custodia cautelare eseguite dalle Fiamme Gialle faentine per associazione per delinquere, truffa, auto-riciclaggio e fatture false. In quella fase erano emersi i nomi di Silvestrone, Nucci, Tellarini e Stefano Pignatelli. Il sequestro scattato ora, fa riferimento a profitti ritenuti indebiti per oltre 2 milioni di euro a discapito di 650 persone residenti in 13 regioni.
Secondo quanto ricostruito dalle indagini coordinate dal pm Angela Scorza, il meccanismo di frode era finalizzato a prospettare alle vittime la possibilità di accedere a finanziamenti erogati da organismi dell’Unione Europea a condizioni molto vantaggiose. Ma per ottenerli, era necessario pagare una somma per istruire la pratica: soldi da accreditare sui conti bancari di società riconducibili al sodalizio. I finanziamenti promessi per un importo complessivo di circa 60 milioni di euro, tuttavia non sono mai arrivati in quanto i fondi europei si sono per l’accusa rivelati del tutto inesistenti.
Secondo il ricorso presentato da Silestrone, lui in buona sostanza aveva già fatto chiarezza a suo tempo negli interrogatori indicando dove erano i conti correnti, peraltro tutti tracciati: uno solo all’estero (Bulgaria) era stato trovato immediatamente perché in nazione europea. Inoltre - prosegue la difesa - aveva fatturato tutte le provvigioni per il lavoro svolto da altri. Tra gli elementi messi in evidenza nel riesame, figura la consulenza affidata dalla difesa su whatsapp e audio del febbraio 2023 per dimostrare l’indignazione manifestata da Silvestrone nei confronti dell’operato di Nucci: materiale già consegnato alla procura. Il diretto interessato, dopo un breve periodo in cella e poi ai domiciliari, si trova ora libero.