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Sicurezza sul lavoro, il problema non è la legge

Introduzione dell'omicidio sul lavoro: la legge deve tutelare i cittadini, ma occorrono maggiori controlli affinché siano rispettate le norme sulla sicurezza. Formazione, informazione e dispositivi di protezione devono essere obbligatori. Addetto alla sicurezza: un ruolo fondamentale che non può essere solo formale.

Sicurezza sul lavoro, il problema non è la legge

L’introduzione dell’omicidio sul lavoro fa venire in mente la pena di morte: nei Paesi dove è in vigore non risulta che il numero dei reati sia inferiore. Gli incidenti sul lavoro sono una piaga del nostro Paese, una tragedia inaccettabile soprattutto perché le tutele a livello legislativo ci sono, quello che manca sono i controlli. La legge dovrebbe rispondere prima di tutto a un’esigenza, e cioè la tutela del cittadino, ma per essere efficace deve essere rispettata. Al di là dell’ultimo e tragico caso accaduto pochi giorni fa sul nostro territorio, le cui cause e responsabilità sono ancora tutte da stabilire, occorrerebbero maggiori controlli affinché le leggi sulla sicurezza sul lavoro fossero rispettate. Il luogo di lavoro deve essere sicuro, e ogni lavoratore deve essere formato, informato sulle norme così da sviluppare un sempre maggiore senso di responsabilità. I dispositivi di protezione fondamentali nelle fabbriche, nei cantieri, nei macchinari devono essere utilizzati sempre e comunque e i lavoratori devono essere costretti a farne uso. Ogni luogo di lavoro ha un addetto alla sicurezza che dovrebbe occuparsi esattamente di questo: controllare che tutto avvenga secondo le disposizioni di legge a tutela dei lavoratori. Un ruolo fondamentale che non può essere, come talvolta accade, solo formale.