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Cronaca

Sicurezza nello sport. Innovativo percorso formativo

Il progetto del Panathlon sostenuto dalla Federazione medico sportivo italiana. È in corso una iniziativa pilota all’Istituto Oriani dedicata ai docenti.

La conferenza di ieri mattina in Municipio

La conferenza di ieri mattina in Municipio

Ha il patrocinio della Federazione medico sportiva italiana, oltre che del Comune, il progetto del Panathlon Club Faenza che introduce un innovativo percorso formativo incentrato sulla sicurezza nello sport: è già in corso un’iniziativa pilota di dieci moduli formativi all’Istituto Oriani.

Coordinatore del progetto è il dottor Gian Paolo Zauli, vicepresidente del Panathlon Club Faenza: l’iniziativa prevede un corso della durata di dieci ore progettato per fornire ai docenti le competenze necessarie non solo a garantire la massima sicurezza e il benessere degli studenti durante le attività sportive, ma anche per promuovere i valori che lo sport veicola. Il programma didattico, articolato in moduli tematici da due ore ciascuno, affronta una vasta gamma di argomenti: dalla scelta dello sport per il bambino e l’adolescente, a partire dalle caratteristiche individuali, per arrivare alla prevenzione degli infortuni nello sportivo, ai protocolli di primo soccorso e all’allestimento di kit di pronto intervento, fino alla corretta alimentazione, ai piani alimentari personalizzati, per concludere con il fair play e il no alle pratiche dopanti, ormai circoscritte in buona parte degli sport professionistici ma ancora tristemente diffuse fra gli amatori, complice la scarsità dei controlli.

L’iniziativa in corso all’Istituto Oriani propone di generare un impatto sul sistema scolastico, promuovendo una cultura della prevenzione e della salute attraverso l’attività fisica.

Grazie al corso, gli insegnanti saranno in grado di orientare gli studenti verso pratiche sportive sicure e salutari, utili a prevenire gli infortuni e le patologie legate all’attività fisica, a promuovere uno stile di vita attivo e a sviluppare le competenze sociali e relazionali.

L’iniziativa propone un coinvolgimento dei giovani attraverso peer education, creando gruppi di lavoro misti, chiedendo direttamente ai ragazzi quali sport preferiscono, attraverso sondaggi e questionari, organizzando workshop partecipativi e valutando app dedicate. Il progetto intende dare vita a una cultura partecipativa che consenta di prevenire gli infortuni, grazie a programmi di allenamento specifici, attrezzature sicure e personale qualificato, promuovere il benessere fisico, sostenere la salute mentale, ridurre lo stress, migliorare l’autostima e favorire la socializzazione tra gli atleti.

Punto d’arrivo è creare un ambiente sportivo inclusivo: il progetto renderà lo sport accessibile a tutti, indipendentemente dalle loro capacità o condizioni fisiche.

f.d.