
Turisti davanti alla tomba di Dante. Sopra in spiaggia
Siamo tornati ai numeri scintillanti del 2019. Lo aveva detto nei giorni scorsi l’assessore al Turismo Giacomo Costantini e lo mostrano i dati elaborati dal servizio statistica della Regione, provenienti dalle strutture ricettive del territorio. Da ieri infatti sono disponibili i numeri del 2024 al completo. E ciò che salta all’occhio è che sì, siamo tornati ai livelli pre-pandemia e guerre, ma anche che il merito è tutto degli stranieri. C’è stato un cambio di passo e ora, tra i monumenti del centro e gli stabilimenti balneari sui lidi, tira un’aria diversa rispetto a cinque o sei anni fa.
La città d’arte ha perso circa 20mila italiani e guadagnato altrettanti stranieri. Nel 2019 i primi erano 198.820 e i secondi 65.573, nel 2024 invece 177.194 e 87.756. Il totale è molto simile: 264.393 arrivi nel 2019, 264.950 nel 2024. La città d’arte è anche la meta più gettonata da chi arriva dall’estero (tra cui 12.974 statunitensi, 10.242 tedeschi, 6.899 francesi e 5.232 britannici): un turista su tre è straniero. Sui lidi ravennati è uno su quattro, in provincia uno su cinque. I pernottamenti nella città d’arte sono andati molto meglio del 2019 (da 498.468 a 584.774). Per quanto arrivino meno italiani, chi viene trascorre più tempo: gli 1,8 notti del 2019 sono diventate 2,3 nel 2024. Gli stranieri invece sono passati da 2,2 notti a 2,1. In totale i pernottamenti nel 2024 sono stati 402.578 per gli italiani e 182.196 per gli stranieri.
I lidi ravennati rispetto a cinque anni fa segnano +2,1% sugli arrivi (da 349.927 a 357.140), mentre i pernottamenti restano sostanzialmente invariati (da 2.220.622 a 2.219.214). Anche in questo caso, anche se con dati meno evidenti rispetto a quelli della città d’arte, calano gli italiani e crescono gli stranieri. I primi sono stati infatti 262.842 (erano 274.065) per 1.597.611 notti (erano 1.706.266), i secondi 94.298 (erano 75.862) per 621.603 notti (erano 514.356). Per gli italiani la media è di 6 notti, per gli stranieri 6,6.
Cervia si conferma, ovviamente, la località più attrattiva. E in crescita, sempre grazie agli stranieri. Se infatti in cinque anni è riuscita a passare da 791.139 a 818.693 arrivi (+3,5%) è merito dei visitatori dall’estero, che erano 94.180 e sono diventati 120.011 (+27,4%). La brutta notizia è che i turisti in media restano meno, visto che le notti (passate da 3.468.948 a 3.388.126) sono in calo del 2,3%. Per gli italiani (2.757.472 notti) sono in media 3,9, per gli stranieri (630.654 notti) 5,3.
In totale in provincia nel 2024 sono arrivati 1.570.906 turisti (+1,2% sul 2019) per 6.570.704 notti (-0,1%).
I dati completi sono arrivati con l’inserimento in tabella del mese di dicembre, che è stato però uno dei meno incisivi dell’anno. Nella città d’arte sono arrivati 15.935 turisti (-9,9% sul 2023, -3,6% sul 2019) per 31.674 notti (-10,5% sul 2023, +10,8% sul 2019) e a Cervia 11.449 (-6,1% sul 2023, +8% sul 2019) per 24.509 notti (-23,9% sul 2023, +13,9% sul 2019). Il nostro territorio, che lavora bene in primavera e in estate, ancora non convince per i ponti natalizi.
Sara Servadei