REDAZIONE RAVENNA

Si torna al voto. Il Centrodestra temporeggia

In primavera la città sceglierà l’erede di de Pascale. Barattoni per il Pd, l’opposizione cerca un nome forte.

L’allestimento di un seggio a Ravenna alle recenti elezioni Regionali (Foto Fabrizio Zani)

L’allestimento di un seggio a Ravenna alle recenti elezioni Regionali (Foto Fabrizio Zani)

Da lunedì scorso la città ha un nuovo vicesindaco, con funzioni di primo cittadino. Per eleggere il nuovo sindaco bisognerà invece aspettare la primavera perché la finestra del voto amministrativo va dal 15 aprile al 15 giugno. De Pascale, nella conferenza stampa di fine anno, ha auspicato che a Ravenna si possa votare il prima possibile, fra aprile e maggio. Anche perché il Pd è già pronto, i suoi avversari no.

Un passo indietro, il Centrosinistra ha scelto già ad agosto il suo candidato: Alessandro Barattoni, segretario provinciale dei Dem. Poi ha inserito il pilota automatico, cominciando a tessere la consueta rete di alleanze. Poteva esserci il rischio di una crisi se il Pri avesse reagito in malo modo, uscendo dall’alleanza, alla decisione del Pd di togliere ai repubblicani per questi mesi che separano la città dal voto la carica di vicesindaco, e così la reggenza, ad Eugenio Fusignani, assegnandola al dem Fabio Sbaraglia. Ma l’Edera ha preferito accettare il declassamento e incassare una cambiale da riscuotere poi in caso di vittoria, ovvero la riconferma quinquennale del vicesindaco al Pri. Tutto quindi procede come previsto in casa dei Democratici, anche se presentarsi a un’elezione con un candidato al primo mandato presenta sempre qualche incognita. Ma la domanda è: il Pd rischia il ballottaggio? Nella sfida con Massimiliano Alberghini del 2016 de Pascale fu costretto ai tempi supplementari perché voti preziosi gli furono sottratti dalla lista civica CambieRà (13%), che raccoglieva il Movimento 5 stelle a cui era stato negato l’uso del simbolo, e da Ravenna in Comune (6%). Solo che CambieRà non c’è più e i pochi grillini rimasti ora sono alleati del Pd, mentre Ravenna in Comune si ripresenterà alle urne, ma sta da vedere se troverà un candidato all’altezza del 2016 (Raffaella Sutter), capace di calamitare altrettanti consensi.

Sull’altro fronte, il Centrodestra è ancora in alto mare. I partiti sono dell’idea di correre uniti, anche perché sanno che è l’unica speranza di andare al ballottaggio, ma non è detto che nello schieramento confluiscano anche tutte le liste civiche. Esempio, pare che ad una riunione non sia stato invitato Alvaro Ancisi, e alla fine alcuni partiti hanno deciso di disertare l’incontro. Nessuno si sorprenderebbe se alla fine il leader di Lista per Ravenna corresse da solo. Intanto il Centrodestra continua la ricerca di un nome forte da candidare. Fratelli d’Italia lo vuole civico, invece Forza Italia lo preferirebbe politico, anche se non necessariamente azzurro. Insomma, la strada è ancora lunga. Ma occhio, il tempo corre.

Andrea Degidi