In totale i carabinieri della locale Stazione gli hanno sequestrato quasi 140 grammi di marijuana e quattro piante di canapa di altezza variabile tra mezzo metro e un metro e mezzo. Per questa ragione lunedì mattina a Massa Lombarda è stato arrestato un 60enne del posto.
In particolare l’uomo è finto nei guai quando verso le 8 una pattuglia dell’Arma lo ha notato aggirarsi attorno ad alcuni garage. A quel punto i militari hanno deciso di approfondire il controllo: e in effetti quando si sono avvicinati, hanno avvertito il caratteristico odore della marijuana. Poco dopo, oltre alle quattro piante, è stato trovato materiale utile alla loro coltivazione. Vedi un timer elettrico, quattro lampade al led, tre ossigenatori, quattro dispositivi antimuffa. E poi ancora un essiccatore, due fertilizzanti, tre prolunghe per cavi elettrici, quattro kit per rilevare il ph dell’acqua e naturalmente due serre: di stoffa corredate di supporti di sostegno per le piante.
In quanto alla marijuana, si trovava sempre nel garage ma in due contenitori di plastica. Da parte sua l’uomo ha spontaneamente consegnato circa un grammo e mezzo di identica sostanza.
Tra le altre cose, i militari hanno notato che la finestra del garage era stata sigillata con nastro adesivo e cartone da pacchi: una soluzione evidentemente adottata per seguire una particolare tecnica di coltivazione.
Come disposto dal pm di turno Lucrezia Ciriello, il 60enne è stato dichiarato in arresto e posto in misura pre-cautelare ai domiciliari. L’uomo, difeso dall’avvocato Filippo Bianchini, ieri mattina è comparso in tribunale a Ravenna davanti al giudice Cristiano Coiro e al viceprocuratore onorario Simona Bandini. In aula ha riferito di coltivare marijuana per uso personale: di assumerla cioè per finalità terapeutiche a causa di una patologia che lo affligge. In particolare ha precisato di usarla per preparare tisane.
Il giudice, dopo avere constatato che il 60enne ha un unico precedente molto datato (un reato contro il patrimonio del 1985) e avere dato atto che da documenti depositati, risulta in effetti afflitto da patologia specifica, ha convalidato l’arresto pur senza applicare misure restrittive (la procura aveva chiesto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria): la misura pre-cautelare a parere del tribunale ha già cioè sortito sufficiente effetto deterrente senza bisogno di ulteriore trattamento cautelare. Processo rinviato a inizio ottobre.