LORENZO PRIVIATO
Cronaca

“In sedia a rotelle: colpa di un antibiotico”

La storia di Ilenia, 31 anni di Ravenna, la sua lotta quotidiana per tornare a camminare. “Il medicinale mi fu prescritto per curare una cistite. Da due anni la mia vita è stravolta”

Ilenia Guardigli, 31 anni di Ravenna, lotta per poter tornare a camminare

Ilenia Guardigli, 31 anni di Ravenna, lotta per poter tornare a camminare

Ravenna, 30 dicembre 2024 – Ilenia Guardigli, 31 anni di Ravenna, in poco più di due anni si vista stravolgere la vita da un antibiotico della famiglia dei fluorochinoloni, che le ha causato dolore ai tendini e l’ha costretta prima in stampelle poi su una sedia a rotelle. La sua è una storia di malasanità, ma al tempo stesso di coraggio e di speranza.

Ora ci racconta la sua lotta quotidiana e l’importanza di sensibilizzare sul pericolo di questo farmaco.

Come è iniziato tutto?

“La mia vita è cambiata in modo drammatico a causa di un antibiotico prescritto dal medico base per una cistite. Dopo aver preso solo tre pastiglie, cominciai a sentire dolori fortissimi ai tendini. Da giugno 2023, non sono più autonoma. Non posso guidare, lavorare in autonomia o fare sport”.

Cosa faceva prima?

“Lavoravo e, dopo un anno di malattia, lavoro tuttora come disegnatrice meccanica, per un’azienda a Lugo, talvolta in smart, oppure mi accompagna mio padre. Avevo appena comprato una casa e pensavo a una nuova fase della mia vita, ma sono ancora costretta ad appoggiarmi alla mia famiglia”.

Come si è accorta che il problema poteva essere legato all’antibiotico?

“Non ho subito collegato il problema all’antibiotico. Inizialmente, pensavo fosse un disturbo ortopedico. Dopo varie visite specialistiche e accertamenti, però, si è scoperto che i danni erano causati proprio da quel farmaco. Ho ricevuto una diagnosi di invalidità temporanea al 100%, con revisione periodica”.

Ci sono possibilità di guarigione?

“Ci sono stati alcuni miglioramenti. Nonostante continui a usare la sedia a rotelle, faccio piccoli passi grazie alla fisioterapia e all’agopuntura, buona parte di esse a mie spese. È un processo di guarigione molto lento”.

Perché pensa che quell’antibiotico sia così pericoloso?

“Purtroppo è noto (note Aifa e foglietto illustrativo) che questi antibiotici possono avere effetti altamente invalidanti (rottura del tendine di achille, neuropatie, stress ossidativo) e potenzialmente mortali: dissezione aortica, persino istinti suicidi. Proprio l’esperienza tragica del suicidio di un ragazzo che faceva parte del nostro gruppo ha ulteriormente rafforzato la mia determinazione nel sensibilizzare gli altri”.

A tal fine lei si affida anche ai social per fare conoscere la sua storia.

“Con la mia pagina instagram, keep__climbin, sto cercando di far sensibilizzazione e informare più gente possibile su questa situazione. Siamo oltre 8.000 membri e condividiamo esperienze, consigli e soluzioni per affrontare questa situazione. L’obiettivo è trovare nuove soluzioni per migliorare la nostra condizione. Ma è fondamentale seguire sempre il parere di specialisti e non fare affidamento su soluzioni fai-da-te”.