Scritte anarchiche sui volantini: in 4 dal giudice

Ravenna, volantini minacciosi contro magistrati: quattro indagati per violenza a corpo giudiziario e imbrattamento. Rinvio a giudizio e rivalutazione dei fatti previsti per ottobre. Gruppo anarco-comunista 'La Comune' coinvolto.

Scritte anarchiche sui volantini: in 4 dal giudice

Scritte anarchiche sui volantini: in 4 dal giudice

In totale si trattava di una dozzina di volantini con messaggi duri in particolare nei confronti dei magistrati vergati a mano e appiccicati di gran lena con colla e scotch sui muri del centro. Era la notte tra il 23 e il 24 febbraio 2023. E non un giorno qualsiasi: ma esattamente il giorno nel quale la Cassazione avrebbe dovuto pronunciarsi sulla richiesta di revoca del carcere duro, il 41bis, per il noto anarchico Alfredo Cospito. I giudici alla fine avevano detto no, alimentando la virulenza delle proteste anarchiche sparse un po’ per tutto lo Stivale. Ravenna non aveva fatto eccezione: per quella sortita, la procura ha chiesto il rinvio a giudizio di quattro persone - tre di Ravenna e una residente a Bagnacavallo - per violenza a corpo giudiziario e imbrattamento in concorso. E, solo per una, per la ricettazione della targa di un 88enne di Premilcuore ritrovava a casa sua. Per i quattro, difesi dagli avvocati Andrea Maestri, Gerardo Grippo e Andrea Valentinotti, appuntamento ieri mattina davanti al gup Andrea Galanti mentre fuori un piccolo presidio di compagni in modo composto manifestata davanti al palazzo di giustizia. Il giudice ha disposto un rinvio a inizio ottobre per una rivalutazione della qualificazione giuridica dei fatti.

I volantini in questione erano stati tempestivamente sequestrati dalla polizia. E già dalla loro lettura, gli inquirenti coordinati dal pm Marilù Gattelli avevano ricavato molto. A partire dai simboli e dalle firme utilizzate: ad accompagnare le notorie ‘A’ cerchiata, falce e martello, questa volta compariva l’inedita scritta ‘La Comune’. Secondo le verifiche, si tratterebbe di un gruppo animato - per loro stessa definizione - da propositi anarco-comunisti, antifascisti, anticapitalisti e contro ogni discriminazione di genere. I quattro indagati farebbero cioè parte di tale gruppo: tanto più che in quella stessa giornata, l’azione era stata rivendicata tramite profili social legati a La Comune. L’elemento carismatico sarebbe una donna ora tra gli indagati ma già ampiamente nota per grane giudiziarie maturate durante le contromanifestazioni davanti al cimitero in occasione delle celebrazioni degli anniversari per la morte di Ettore Muti. A lei, così come agli altri tre, gli investigatori della Digos erano giunti anche grazie all’esame delle immagini della rete di videosorveglianza comunale. Dopotutto stiamo parlando del centro storico: via Cavour, via Salara, via Corrado Ricci, via Ponte Marino, via Mazzini, piazza Einaudi , via Antica Zecca, viale Farini e via Carducci. In quelle stesse ore mani tutt’ora ignote avevano imbrattato la tensostruttura del centro sportivo Mattei con la scritta "Fuori Cospito dal 41bis".

a.col.