Ravenna, 12 dicembre 2023 – È ripresa intorno alle 13 di ieri la circolazione sulla linea ferroviaria tra Faenza e Forlì, interrotta a causa della collisione fra due treni verificatasi la sera prima: ad essere stati coinvolti sono stati un treno regionale e un Frecciarossa che “è retrocesso per inerzia a bassa velocità in relazione alla pendenza della tratta urtando il regionale alle sue spalle «che era regolarmente fermo al segnale rosso”. Entrambi i convogli erano in viaggio in direzione di Bologna.
I due treni sono stati spostati dai binari intorno alle 11 del mattino: il regionale ha autonomamente fatto rotta per la stazione di Forlì, mentre il Frecciarossa, trainato da una motrice, è salpato in direzione di Bologna. I due convogli avevano a bordo quasi mezzo migliaio di viaggiatori: 400 il Frecciarossa e 60 il regionale. Diciassette persone hanno riportato piccole contusioni a seguito della collisione: sei passeggeri del Frecciarossa, che viaggiavano nell’ultima carrozza, e il macchinista del regionale che era fermo, hanno optato per farsi accompagnare al Pronto soccorso dalle ambulanze arrivate sul luogo dell’emergenza, fortunatamente posto nei pressi di una strada aperta al traffico.
I feriti – lievemente – sono stati dimessi in tempi brevi. I due treni paiono non avere riportato danni ingenti: ad essere andate in frantumi a causa dell’urto, sia per quanto riguarda il Frecciarossa che per il regionale, sono state soprattutto le lamiere che compongono il telaio.
Per tutta la notte e fino alle 13 la linea è stata interrotta: i regionali sono stati fatti fermare a Faenza e Forlì, consentendo ai passeggeri di coprire quel tratto con bus sostitutivi: uno di questi è stato quasi preso d’assalto dai viaggiatori alla stazione di Faenza, creando alla Polizia municipale alcune difficoltà nel contenere l’impeto della folla.
I treni a lunga percorrenza sono stati deviati sulla linea Rimini-Ravenna-Faenza: un simile carico di convogli di grandi dimensioni su una linea a binario unico, che impone velocità ridotte, ha causato ritardi fino anche a 120 minuti, con ripercussioni fondamentalmente sul traffico di mezza Italia, quella che fa riferimento alla linea adriatica. A chi viaggiava di notte è andata decisamente peggio: una pendolare racconta di come il Frecciarossa 8823, partito da Milano alle ore 17.50 e diretto a Pescara, sia rimasto fermo a Faenza per quattro ore, prima di essere rimandato indietro Bologna, “dove è rimasto in attesa di un macchinista che potesse guidare il treno su un percorso alternativo. Alle 3 di notte il convoglio è di nuovo rimasto bloccato a Rimini – racconta esasperata la viaggiatrice –. In cinquecento siamo rimasti bloccati per quasi tutta la notte su un treno che di fatto non esisteva più. Alla fine i minuti di ritardo sono stati quasi quattrocento”.