Sciopero del settore agricolo: "Il salario è da difendere. L’adesione è stata alta"

Successo dell’iniziativa con presidio davanti a Legacoop e Confcooperative. I sindacati: "Le centrali cooperative si schierino contro il lavoro povero".

Sciopero del settore agricolo: "Il salario è da difendere. L’adesione è stata alta"

Sciopero del settore agricolo: "Il salario è da difendere. L’adesione è stata alta"

Alta adesione allo sciopero nazionale indetto da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil e ampia partecipazione al presidio a Ravenna e a Cesena davanti alle centrali cooperative Legacoop Romagna e Confcooperative. "I dati di adesione allo sciopero – dicono Laura Mazzesi per la Flai Cgil, Alessandro Mazza per la Uila Uil e Mirko Michelini per la Fai Cisl –, rappresentano una chiara risposta alle aziende, e a chi le rappresenta al tavolo negoziale di rinnovo del contratto collettivo nazionale, che erano convinte che non saremmo riusciti a fermare il settore. Alcuni dati di adesione: Centro Lavorazione carni Terremerse 98%, Agrintesa 100%, Granfrutta Zani 90%, Caviro 100%, Ma.Ge.Ma gruppo Martini 70%, Apofruit 95%". Mazzesi, Mazza e Michelini dal presidio di Ravenna hanno lanciato messaggi alle centrali cooperative: "Abbiamo scelto di riunirci, in sciopero, davanti alla sede di Legacoop e Confcooperative per inviare un messaggio ben visibile. Sono queste le lavoratrici e i lavoratori che durante la pandemia, chiamavate eroi perché garantivano beni primari sugli scaffali dei supermercati e sulle nostre tavole".

Ancora: "Sono questi i lavoratori che, grazie alla loro flessibilità e competenza, consentono al mondo cooperativo agricolo di definirsi un’eccellenza italiana e di esportarla all’estero. Sono gli stessi lavoratori che nel momento del rinnovo del contratto nazionale vengono ostacolati e non gli si riconosce il giusto valore. Come possiamo sperare di cambiare radicalmente il mercato del lavoro e, più in generale, le dinamiche del settore agricolo in cui è dilagante il lavoro sottopagato, nero e grigio, sfruttato, in cui è ancora possibile, per italiani e stranieri, morire di caldo e fatica sotto una serra oppure essere scaricati sul bordo di una strada dopo un infortunio e morire dissanguati, se neanche le cosiddette eccellenze, rappresentate dalle importanti centrali cooperative, non si schierano con noi, contro il lavoro povero?". Si chiede di difendere il potere d’acquisto dei salari. Legacoop Romagna ha ricevuto la delegazione sindacale e parte di delegazione trattante il rinnovo del contratto, per informare di aver dato mandato alla propria struttura nazionale di riaprire il tavolo di trattativa sulla base della piattaforma rivendicativa presentata dai sindacati. Legacoop condivide con la delegazione sindacale la "forte preoccupazione per la tenuta del comparto agricolo", messo in ginocchio dall’alluvione con "30 milioni di euro di danni e ristori in misura insignificante", e alle prese con mutamenti climatici "non più contenibili". Le coop del settore agroalimentare associate a Legacoop Romagna sono 72, con 7.556 lavoratori e un fatturato di oltre due miliardi di euro.