Sbarco della Ocean Viking. Indagati due giovani egiziani sospettati di essere scafisti

La polizia ha sequestrato due telefonini, una maglietta e una carta da gioco con un numero sopra

Sbarco della Ocean Viking. Indagati due giovani egiziani sospettati di essere scafisti

L’attracco della nave ’Ocean Viking’ al molo della Fabbrica Vecchia, la scorsa settimana (Foto Fabrizio Zani)

Nel materiale finito sotto sequestro, oltre a due cellulari, a una sim e a una maglietta, figura anche una carta da gioco. Per l’esattezza, un 9 di cuori con un numero di un’utenza estera scritto sopra. Un particolare che darebbe al caso valenza di tutt’altro tipo se non sapessimo già che si tratta di circostanze legate alla nave ong ’Ocean Viking’ sbarcata la mattina del 15 ottobre scorso, martedì, alla banchina di ’Fabbrica Vecchia’. A bordo, 47 profughi provenienti da Pakistan, Siria, Bangladesh ed Egitto. Ed è proprio a due migranti di origine egiziana - uno di 22 anni e l’altro di 27 - che la polizia ha sequestrato gran parte del materiale finito sotto chiave: ovvero al primo, un telefonino, una sim e la fatidica carta; e al secondo, una maglietta verde con una scritta bianca.

Un sequestro già avvallato dal pm Silvia Ziniti nell’ambito del fascicolo che al momento vede i due giovani egiziani, difesi dall’avvocato Monia Socci, indagati con l’accusa di avere trasportato extracomunitari sul territorio dello Stato. Per gli appassionati di norme, articolo 12 del testo unico sull’immigrazione, cioè disposizioni contro le immigrazioni clandestine. Nel nostro caso, punti 3 e 3 bis: scafisti insomma (è un’ipotesi preliminare), reato che, salvo ulteriori aggravanti, prevede pene dai sei ai 16 anni di reclusione.

Si procede al momento a piede libero: i due, dopo le operazioni sanitarie e di controllo svolte alla Standiana, sono stati entrambi collocati in un hotel di Pinarella di Cervia. Gli investigatori della squadra Mobile hanno sequestrato un secondo cellulare a un terzo profugo egiziano, questa volta di 40 anni. I reperti, se allineati, restituiscono un quadro di questo tipo: i due egiziani sono stati forse notati da altri profughi al timone dell’imbarcazione soccorsa dalla Ocean Viking. Magari qualcuno li ha pure ripresi con il cellulare. Di sicuro gli inquirenti vogliono capire se ci sono - ed eventualmente quali - legami con i vertici delle organizzazioni di trafficanti di uomini.

Non è la prima volta che possibili scafisti vengono indagati dopo l’arrivo di una nave ong a Ravenna. Sempre per la Ocean Viking era, ad esempio, accaduto in seguito allo sbarco di fine ottobre 2023. In quell’occasione erano scattati due fermi per altrettanti sudanesi, un 24enne e un 39enne. Il gip, dopo avere stabilito che la gravità indiziaria c’era e avere convalidato i fermi, non aveva ritenuto di dovere applicare misure cautelari. A inguaiare i due, erano stati alcuni video registrati da un altro migrante nei quali li si vedeva al timone del barcone con i primi 29 profughi soccorsi dalla nave ong a 39 miglia al largo della Libia. I due, interrogati dal pm, avevano tratteggiato scenari simili legati a un’organizzazione facente capo a ignoti malviventi libici. Avevano poi ammesso di avere condotto il barcone: ma solo per ottenere sconti o per essere stati minacciati.

Andrea Colombari