REDAZIONE RAVENNA

Sant’Agata, fatta brillare bomba d’aereo

L’ordigno rinvenuto da una persona che lavorava nei campi. I bombardieri B24 americani il 9 aprile 1945 ne sganciarono 108mila

Sant’Agata, fatta brillare bomba d’aereo

A effettuare le operazioni gli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago

Mercoledì mattina in una zona disabitata situata alle porte di Sant’Agata sul Santerno, gli artificieri dell’8° Reggimento Genio Guastatori Paracadutisti ‘Folgore’ di Legnago (Verona) hanno fatto brillare uno spezzone di bomba aerea ‘AN-M 41’ da 20 libbre, sganciata poco meno di 80 anni fa contro le linee tedesche sul Senio. L’ordigno era stato rinvenuto alcuni giorni prima da una persona mentre effettuava lavori in un campo. Oltre ai militari della ‘Folgore’, erano presenti sul posto i Carabinieri della locale Stazione.

Dagli archivi risulta che l’ordigno in questione fu sganciato da bombardieri B24 americani nel pomeriggio del 9 aprile 1945, con l’obiettivo di saturare l’area Apple, una sorta di quadrato che si estendeva dalla periferia di Lugo sull’argine del Santerno fino alla frazione lughese di San Lorenzo e a quella di Villa San Martino.

La finalità era quella di impedire ai tedeschi di organizzare una difesa sul fiume ed agevolare la marcia del V° Corpo d’Armata alleato verso il bolognese. In quei giorni l’area fu bombardata a più ondate da circa 600 B-24, che sganciarono una vera e propria pioggia di ordigni (addirittura 108mila) di quel tipo, ciascuno del peso di una decina di chili.

Quella del bombardamento a tappeto (o bombardamento di saturazione) fu una pratica largamente utilizzata durante la seconda guerra mondiale, in particolare da inglesi ed americani, utilizzando numerosi bombardieri per riversare sul bersaglio un ingenti quantitativi di bombe a caduta libera, spesso con una elevata percentuale di ordigni incendiari.

Talvolta, alle bombe incendiarie si affiancavano bombe ritardate (o a tempo) per colpire i pompieri che si sarebbero precipitati a spegnere gli incendi. Con questa tecnica si potevano talora causare incendi di dimensione tale da generare tempeste di fuoco che amplificavano il potere distruttivo dell’operazione. Tornando alle operazioni brillamento che si sono svolte mercoledì scorso in un’area isolata presso la quale sono state adottate tutte le necessarie misure di sicurezza, a mettere gratuitamente a disposizione il mezzo d’opera è stata la ditta ‘Venieri’ di Lugo.

lu.sca.