La sopravvivenza delle saline potrebbe essere a rischio. A lanciare l’allarme è il Pri cervese che mette in luce problematiche da affrontare con urgenza e in modo sistematico, partendo dal rispristino delle linee di confezionamento, alla ridefinizione della concessione governativa, fino alla messa a sistema di tutte le attività legate al Parco della Salina.
Il ripristino dei gravi danni causati dall’alluvione dello scorso anno dovrebbe essere completato a breve, ma manca ancora la macchina per il confezionamento del sale. Il dato positivo è che, sebbene le nuove macchine per il raccolto siano arrivate all’ultimo minuto, la produzione di sale è stata buona e sarebbe sufficiente a mantenere i conti di gestione in ordine se si riuscisse a confezionare il sale e a venderlo.
"Dopo la raccolta, il completamento della fase di ripristino delle linee di confezionamento dei prodotti indispensabili per la ripresa della commercializzazione rappresenta un aspetto, oltre che urgente, fondamentale per il futuro della Salina – sottolineano i repubblicani –. Questa, al momento, rappresenta la principale priorità su cui concentrare le iniziative politiche e amministrative".
C’è poi un altro aspetto affrontato dal Pri ed è quello legislativo, legato alla concessione governativa che andrebbe rivista al fine di specificare le attività commerciali che possono essere intraprese, necessarie per mantenere gli equilibri economici. "La Salina non rappresenta semplicemente un aspetto storico, culturale ed affettivo – continua la nota –. Il brand realizzato ’Sale di Cervia’ ha un valore che va ben al di là di questi elementi. Da qui la necessità di una vera programmazione del futuro che permetta di andare oltre quanto fin qui realizzato, che ponga l’attenzione su alcuni aspetti legislativi che, se non affrontati, rischiano di minare la sopravvivenza stessa dell’attuale assetto aziendale. Ci riferiamo, in particolare, all’esigenza di ridefinizione della concessione governativa, che al momento, non garantisce la possibilità di proseguire l’attuale esperienza societaria e aziendale".
Ricordando che il futuro della città è troppo e da sempre legato a quello delle sue saline, il Pri ritiene necessario individuare "una nuova proposta aziendale, ma anche gestionale, che permetta uno sviluppo della produzione in grado di garantire basi economiche solide per il futuro in una dimensione che riconduca a un’unica gestione tutte le attività che si collegano alla Salina, sia attualmente presenti che in prospettiva. Quindi è necessaria, fin da ora, la definizione di una sede tecnica e politica che definisca il quadro complessivo impegnandosi per la realizzazione di un nuovo progetto che sia in grado di risolvere tutte le questioni relative al futuro della Salina. Una sede in cui tutta la comunità sia coinvolta e impegnata per la realizzazione di percorsi condivisi".
Rosa Barbieri