A dieci giorni dalla conclusione dei saldi estivi è tempo per un bilancio se non definitivo, sicuramente significativo di come sono andate finora le vendite. La conclusione infatti è prevista per il 30 agosto e la partenza quest’anno nella nostra regione è stata, su richiesta delle associazioni di categoria, il 6 luglio, con una settimana di ritardo rispetto al solito. Perché le date di inizio sono sempre al centro di polemiche e discussioni, soprattutto di chi è convinto che il primo luglio, partenza canonica dei saldi per l’Emilia Romagna, sia troppo presto. Ne è convinta Cristina Poggiali, titolare del negozio di abbigliamento Timida in via della Lirica. "I primi di luglio – spiega – per me è troppo presto, così ho deciso di non farli, come era accaduto anche l’anno scorso". Da alcuni giorni invece ha deciso di dividere la merce in fasce di prezzo scontate e scaglionate, fino a esaurimento. "Non di tutto però – continua – perché l’abbigliamento da mare, ad esempio, si vende ancora visto che c’è chi in vacanza non è ancora andato. E comunque si lavora, non mi posso lamentare". C’è la clientela di sempre e anche qualche turista, nonostante si sia lontano dal centro città. "In zona ci sono dei B&B e probabilmente i turisti sono di passaggio per questo" conclude Poggiali. Di risultati migliori dello scorso anno parla Roberto Montanari, presidente di Federmoda Confcommercio Ravenna e titolare di Scooter.
"In città – dice – l’impressione è che i saldi siano andati meglio. Complice la presenza dei turisti, anche adesso si lavora, nonostante sia tornato il caldo". Ad aver contribuito alla buona riuscita dei saldi, sempre secondo Montanari, anche il fatto che l’estate è arrivata tardi e all’inizio di agosto c’era ancora un buon assortimento nei negozi. "Riguardo alla spesa media e mi riferisco a noi, quindi l’abbigliamento, si era ipotizzato uno scontrino medio di 80 euro, mentre noi abbiamo raggiunto anche i 100". Più cauto Mauro Tagiuri, tra i titolari delle boutique omonime in centro e presidente di Confesercenti Ravenna. "Si può affermare – sottolinea – che i numeri siano tutto sommato quelli degli anni scorsi, anche se c’è una maggiore attenzione da parte della clientela nello spendere. Sono stati mesi duri e si percepisce. Dal punto di vista turistico si nota la mancanza dei singoli, che vengono in città in autonomia, mentre sono più numerosi i gruppi".