’Sakuntala’, la storia di Camille Claudel

Stasera a Faenza lo spettacolo sulla scultrice francese e alla sua relazione tormentata con Auguste Rodin

’Sakuntala’, la storia di Camille Claudel

Gli attori dello spettacolo ’Sakuntala’

Arriva stasera alle 21, nella sala Fellini di Faenza (via S. Maria ad Nives, piazza 2) lo spettacolo teatrale ’Sakuntala’, ispirato al libro della scrittrice faentina Annalisa Fabbri ’Ero l’amante di Rodin’ e vincitore del Premio Miglior allestimento al Festival del Teatro Patologico di Roma 2024 (info 351-4591487). Diretto da Demian Aprea e Ilaria Sartini, che lo interpreteranno insieme ad altri attori, è dedicato alla vita della scultrice francese Camille Claudel, nata nel 1864 e morta nel 1943, e alla sua relazione con Auguste Rodin. "Sono stata contattata dai registi in corso d’opera – spiega Annalisa Fabbri – il testo dello spettacolo è di Gennaro Francione, ma è stato riadattato da Demian prendendo spunto dal mio libro; ho scritto una vita romanzata di Camille Claudel dal titolo provocatorio, che non rende merito alla figura femminile, ma è lo stereotipo nel quale è stata rinchiusa la scultrice per tutta la vita; le sue sculture sono erotiche: per la prima volta una donna scolpisce il nudo, ma pagherà la sua voglia di libertà con trent’anni di reclusione in manicomio". Lei, indomita e ribelle, si inserisce quindi negli spazi d’azione rigorosamente maschili, rifiutando i ruoli imposti alle donne e diventando anche l’amante di un uomo ben più grande di lei.

"Entrare in contatto con il personaggio di Camille Claudelle è stata un’esperienza molto intensa – dice l’attrice e regista Ilaria Sartini – poter toccare le corde di una donna che ha una personalità così forte, ma allo stesso una sensibilità così spiccata è stato anche difficile; è molto importante poter ridare voce ad un personaggio che nella sua epoca è stato messo a tacere perché considerato scomodo e rinchiuso dalla famiglia per arginare lo scandalo della sua relazione con Rodin".

Protagonista dello spettacolo sarà, infatti, anche la sua relazione passionale e tormentata con lo scultore. "Impersonare un personaggio così denso, con una vita così importante e originale è un grande onore – sottolinea Demian Aprea – Rodin ha dato tutta la sua vita per l’arte, è un burbero chiuso e anche scontroso, ma molto paziente, che è partito dal basso per diventare una celebrità nel mondo della scultura: è una grande emozione e gioia riviverlo in ogni messa in scena, rivivere la sua storia vista con i miei occhi".

Lo spettacolo non sarà l’unico del genere a Faenza: Demian Aprea tornerà il 30 novembre con la chitarrista Francesca Turchetti, che suonerà brani caldi e passionali di flamenco, per ’Il ritorno di Dalì’, spettacolo sul noto artista, scritto diretto e interpretato da Damian Aprea.

Caterina Penazzi