Ha patteggiato due anni di reclusione e 400 euro di multa per aver rotto il naso alla moglie al culmine dell’ennesima lite. Questo l’epilogo del procedimento a carico di un trentunenne albanese residente in città, imputato di lesioni aggravate e rapina. Oltre alla pena, l’uomo dovrà partecipare a un corso per uomini maltrattanti, mentre è stata revocata la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla donna, che si era costituita parte civile con l’assistenza dell’avvocato Valentina Bartolini. Il patteggiamento è stato formalizzato in udienza preliminare davanti al Gup Janos Barlotti e al Pm Stefano Stargiotti.
I fatti contestati risalgono al 19 dicembre 2023, quando, durante un litigio acceso nato dalla richiesta della donna di denaro per il mantenimento del figlio, l’uomo l’aveva aggredita afferrandola al collo e colpendola con una testata. L’aggressione le aveva causato la frattura del setto nasale, con una prognosi medica di 25 giorni. La gravità delle lesioni era stata aggravata dalla presenza del figlio minore, costretto ad assistere alla scena di violenza. Durante l’aggressione, l’imputato avrebbe anche minacciato di morte la moglie e le avrebbe sottratto il cellulare mentre lei tentava di contattare i familiari, configurando così anche l’accusa di rapina.
Il 31 dicembre 2023, la donna era stata trovata in strada, fuori città, con il bambino piccolo, in stato confusionale e con evidenti segni di violenza sul volto. I carabinieri, intervenuti in suo soccorso, l’avevano accompagnata al pronto soccorso e avevano avviato una segnalazione alle autorità, dato che inizialmente la donna non aveva formalizzato una denuncia. Da quel momento, la vicenda è finita in tribunale.
L’udienza preliminare aveva già subito un rinvio per consentire alla difesa dell’imputato, rappresentata dall’avvocato Florinda Orlando, di valutare la possibilità di un rito alternativo. L’accordo di patteggiamento ha permesso all’uomo di evitare un processo ordinario, ma non lo esonera dal percorso rieducativo obbligatorio, mirato a sensibilizzare gli autori di violenza domestica sulle proprie responsabilità.
Lorenzo Priviato