ANDREA COLOMBARI
Cronaca

“Per ritorsione mostra foto hot dell’ex compagno al figlio di lui”: una cinquantenne a processo

La donna è stata rinviata a giudizio per molestie continuate, minacce e sostituzione di persona Ma dovrà rispondere anche di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite

Parte civile, un cinquantenne ravennate

Ravenna, 14 maggio 2023 – Lei, l’altra, che è sempre lei ma con un diverso profilo social. E poi quella relazione a quasi 250 chilometri di distanza da casa con un ultracinquantenne di Ravenna. Poi tutto finisce con entrambe (ma è sempre e solo lei l’unica donna del ménage). E allora ecco la solita girandola di ossessioni, appostamenti, frasi livorose, richieste di restituzione regali, messaggi e telefonate a raffica. Ma in questa vicenda, almeno secondo l’accusa, ci sono aspetti diciamo peculiari: tanto che il gup Andrea Galanti non solo ha rinviato a giudizio la donna – una 54enne italiana – per molestie continuate, minacce e sostituzione di persona. Ma ha deciso che nel processo che si aprirà a fine giugno, l’imputata dovrà rispondere anche di diffusione illecita di immagini sessualmente esplicite. Perché in un giorno di metà dicembre del 2020, mossa da particolare rancore verso quell’uomo colpevole solo di averne avuto abbastanza di lei, è salita in auto e si è fatta centinaia di chilometri per venire fino a Ravenna a mostrare al figlio e alla ex compagna dell’amato, immagini di lui dal contenuto hot. E nell’attesa di capire come finirà, vi raccontiamo come è iniziata.

L’uomo, ora parte civile con l’avvocato Francesco Papiani, aveva conosciuto l’imputata alcuni anni fa tramite un gioco on line. I loro rapporti, secondo quanto riferito a verbale davanti ai carabinieri, all’inizio erano solo di natura ludica. Poi la confidenza era cresciuta e i due si erano scambiati i numeri di cellulare. Nel 2016 le conversazioni si erano però già raffreddate. E nel 2017, stavolta attraverso chat di Skype (e poi Whatsapp), si era fatta avanti la seconda donna: gli aveva spiegato che, a causa di un tumore terminale, le restava poco da vivere e che non poteva parlare. Gli aveva anche detto di essere amica dell’altra per la quale si era sperticata in lodi. Anzi, lo aveva invitato a intraprendere con lei una vera e propria frequentazione invece del solo rapporto on line.

E così lui aveva fatto, continuando a mantenere i rapporti (platonici) pure con la donna di Skype, ignaro del fatto che le due fossero la stessa. A fine 2017 e a inizio 2018, la donna di Skype gli aveva spedito in dono un paio di telefonini del valore di 1.750 euro. Intanto lui aveva proseguito la relazione con la prima: quattro anni così, a vedersi con una e a parlare con l’altra “nella ferma convinzione che si trattasse di persone distinte”.

Le cose avevano però iniziato a deteriorarsi: a un certo punto lui aveva detto alla prima di volere troncare e aveva confidato alla seconda di volersi riavvicinare alla ex compagna. Apriti cielo: nel novembre del 2020 in pochi giorni da entrambe le donne deluse, aveva ricevuto centinaia di messaggi Whatsapp: la prima chiedeva di riallacciare il rapporto e la seconda pretendeva la restituzione di 1.750 euro. Alla fine pure la prima – su sedicente incarico ricevuto dalla seconda ormai allo stremo –, aveva iniziato a chiedere la riscossione dei 1.750 euro. E l’uomo era stato quasi sul punto di inviare il danaro tramite ricarica di Postepay, quando era stato illuminato dai primi dubbi. L’imputata allora, dopo avere garantito che non si sarebbe più fatta viva, era tornata alla carica più decisa che mai. E aveva addirittura denunciato l’ex per l’appropriazione indebita dei due cellulari. Una storia nella storia questa, naufragata in un’archiviazione del tribunale dopo memoria difensiva dell’avvocato Papiani nella quale, in sintesi, si precisava che si era trattato di regali e che comunque dietro, non c’era mai stato alcun reato. Ma il momento nel quale lui aveva definitivamente realizzato che si trattava della stessa donna, era stato quando la 54enne si era a suo dire presentata davanti al figlio e alla ex compagna mostrando foto con parti intime: e lui quegli scatti li aveva inviati solo alla donna di Skype.