Film, vino del territorio e gastronomia di qualità. Sono questi i tre ingredienti della rassegna ‘Cinemadivino. I grandi film si gustano in cantina’ che ritornerà dal prossimo 29 giugno sino a settembre, con un nutrito calendario di circa una quarantina di serate. La manifestazione, che ora copre un po’ tutta la Romagna e sconfina in altre dieci regioni italiane, diventa ‘maggiorenne’ quest’anno visto che è nata nel 2004 da un’idea di Valter Dal Pane che credeva fortemente nel riavvicinamento al territorio, incrementando il contatto con i piccoli produttori vitivinicoli.
La scelta della serata inaugurale a Casa Spadoni a Faenza, non è casuale. Da quest’anno infatti, Molino Spadoni – da sempre sostenitore della rassegna – diventa un partner importante, occupandosi della gestione e del rinnovo del format. "A unirci è l’amore per il territorio – spiega Beatrice Bassi, delegata Cda Molino Spadoni –. Con tutta la passione che da tempo ci contraddistingue, continueremo a credere nella magia del cinema, nel piacere del vino e della buona tavola, in scenari lontani della città, che sia in collina, al mare o in campagna". A raccontare ciò che da sempre contraddistingue la rassegna è il presidente Carlo Catani che ha raccolto l’eredità di Dal Pane. "Il nostro successo – afferma – è da ricercare nelle location sempre differenti e nell’autenticità dell’esperienza proposta. In ogni serata un film diverso è proiettato in un’aia, un cortile o un’azienda vitivinicola diversa. I risultati sono sotto gli occhi di tutti: nella prima edizione coinvolgemmo 3 cantine e un totale di 80 persone; nel 2019, prima della pandemia, circa una quarantina di cantine e 150-200 persone a serata. Diversamente dall’anno scorso, quando abbiamo fatto la scelta di adottare i più restrittivi protocolli della ristorazioni, quest’anno adotteremo quelli del cinema lasciando quindi alle persone la libertà di vedere solo il film o di acquistare il pacchetto completo con degustazione di vino e cibo". A occuparsi della parte strettamente cinematografica è Cinemaincentro, portando le sedute – quest’anno circa 200 per un massimo di 140 persone – e tutte le attrezzature audio-video. "I titoli sono pochi – spiega Alberto Beltrani di Cinemaincentro – perché, a causa della pandemia, la stagione è in pratica saltata. Ma sono state trovate alcune valide soluzioni alternative: per esempio, il bagno Oreste di Milano Marittima, punterà su pellicole cult come ‘Pulp Fiction’, ‘Top Gun’, ‘Il corvo’ e ‘Bohemian Rapsody’, mentre altri come il museo Zauli di Faenza documentari di grande valore come ‘Bansky. L’arte della ribellione’ diretto da Elio Espana".
Tra le location ravennati, da segnalare a nche il bagno Amarissimo di Punta Marina; Trerè, Piazza Nenni e Leoni Conti a Faenza; Podere La Berta a Brisighella, Sbarzaglia a Villanova, Tenuta Massalina a Castel Bolognese. Tra i valori che la rassegna porta avanti, non solo il tema giovanile con più spazio ai produttori e artisti in erba, ma anche il sociale: in collaborazione con Linea Rosa, sarà organizzata una serata nella pineta di Ca’ del Pino a Ravenna.
Roberta Bezzi