"Il treno da Marradi a Faenza impiega ben un’ora percorrendo diversi tratti a velocità bassissime – dice una pendolare che studia a Faenza – quest’estate la ferrovia è stata ferma per tre mesi e poi non è cambiato assolutamente niente per quanto riguarda la velocità". Infatti, dalla riapertura dopo le alluvioni di maggio, sono stati segnalati diversi disagi tra i quali rallentamenti, cancellazioni e spostamenti di orari dei treni per la linea Faentina tra Marradi, Brisighella e Faenza, che quotidianamente viene utilizzata da moltissimi studenti marradesi e brisighellesi. "I rallentamenti – sostiene la studentessa – provocano un ulteriore disagio anche agli automobilisti i quali, imbattendosi nei vari passaggi a livello lungo la tratta Marradi-Faenza, si ritrovano in file chilometriche ad aspettare svariati minuti". I disastri provocati dalle alluvioni e le allerte arancioni e rosse provocano anche la sospensione della normale circolazione ferroviaria e l’attivazione di autobus per cercare di coprire la tratta, che però percorrono una strada dissestata, che è pericolosa già da anni. "Le corriere – dice la pendolare – sono molto più efficienti e comode, sempre in orario e oltretutto effettuano tutte le fermate, mentre i treni no; però, per quanto funzionino bene, il disagio degli autisti nel percorrere delle strade con punti a bassa visibilità e strettoie complesse è grande: la strada è molto pericolosa e i dissestamenti su essa provocano grossi problemi anche alle ferrovie".
Nonostante le intenzioni e le promesse di sistemare la linea, chi la frequenta non ha ancora visto cambiamenti. "La tratta compresa fra Marradi e Faenza – riferiscono da Rfi, Rete Ferroviaria Italiana – è rimasta chiusa perché potenzialmente interessata dagli effetti di fenomeni franosi con origine sui versanti in aree non ferroviarie; la riapertura è stata possibile grazie all’introduzione di una procedura di ‘early warning’ che prevede la sospensione della circolazione in caso di allerta meteo arancione o di allarme da parte del Sistema di Allertamento Nazionale Frane (Sanf) sviluppato dal Cnr in collaborazione con Rfi. In un tratto compreso fra San Cassiano e Brisighella i treni viaggiano a velocità ridotta e la linea è a binario unico, di conseguenza aumentano i tempi di viaggio; il completamento delle progettazioni di messa in sicurezza definitiva è previsto entro il primo semestre 2025". Date le condizioni verificatesi nell’ultimo anno e mezzo, vengono riportati i disagi dei continui cambiamenti di programma. "Una delle difficoltà principali – afferma la studentessa – è quella di ritrovarsi spesso a non sapere se doversi recare alla stazione ferroviaria o alla fermata dell’autobus, per i continui cambiamenti di programma; una mattina, convinta che ci fosse la corriera a Marradi delle 6:38, mi stavo preparando quando dalla finestra del bagno ho sentito fortuitamente il treno proveniente da Faenza, il quale avrebbe fatto lo scambio a Marradi con il treno della mattina delle 6.30, ma non era stato detto niente e sono dovuta correre velocemente in stazione".
Un altro grosso problema della linea ferroviaria Faentina continua ad essere il sovraffollamento. "A Marradi – dice la ragazza – uno dei due vagoni del treno rimane chiuso e quindi il primo si riempie troppo, anche se i posti ci sarebbero per tutti; arrivati a Brisighella ci si ritrova tutti stipati e in piedi nei corridoi: arrivare a scuola e tornare indietro risulta sempre impegnativo; i treni per il ritorno da Faenza sono da sempre uno alle 14.20 e il successivo alle 16.46, ma spesso noi studenti abbiamo corsi pomeridiani o uscite didattiche che si protraggono oltre le sei ore, quindi farebbe comodo anche un mezzo di trasporto ad un orario intermedio che ci permetta di arrivare a casa".
Caterina Penazzi