È stato arrestato e sarà trasferito in carcere l’uomo che, mercoledì scorso, ha aggredito Maurizio Buscherini, titolare del ristorante Colibrì di Savarna, e due cuochi, dopo che si era rifiutato di dargli altro vino. Difeso dall’avvocato Maria Grazia Russo, l’aggressore è comparso in tribunale dove il giudice ha stabilito la custodia cautelare in carcere dopo un temporaneo ricovero. La difesa aveva richiesto il mantenimento dei domiciliari per consentire una valutazione psichiatrica, dato il comportamento particolarmente aggressivo dell’uomo, accusato di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, nonché evasione.
L’aggressore, ospite di una comunità di recupero della zona, si trovava infatti in regime di arresti domiciliari nella struttura. Tuttavia, quella mattina aveva lasciato il centro e si era recato al ristorante Colibrì, dove aveva inizialmente ordinato mezzo litro di vino, dicendo di dovere aspettare una persona. Si era poi presentata una psicologa del centro, uscita poco dopo. Il personale del ristorante non era stato messo al corrente che si trattasse di un ospite evaso dalla comunità, ma la circostanza è risultata evidente una volta che la situazione ha cominciato a degenerare e in ragione di precedenti analoghi: l’uomo si è dimostrato sempre più alterato e insistente nel voler consumare alcolici e, al rifiuto del ristoratore di dargli altro vino, l’aggressore ha perso il controllo, ha tentato di allontanarsi dal locale con una brocca presa da un altro tavolo, quindi ha colpito Buscherini con due pugni. Dirigendosi verso la cucina, è scivolato e si è procurato delle lesioni, da qui l’iniziale ricovero. La caduta ne ha temporaneamente rallentato la foga, ma non gli ha impedito di aggredire due cuochi che avevano cercato di fermarlo. Solo l’arrivo dei carabinieri ha posto fine alla sua violenta reazione. Anche davanti ai militari, tuttavia, l’aggressore ha continuato a opporre resistenza, minacciandoli con un coltello e rifiutando di farsi identificare. I militari sono stati così costretti a utilizzare lo spray al peperoncino e un taser per immobilizzarlo.
Buscherini, ristoratore noto nella zona, uscito dal pronto soccorso con una prognosi complessiva di un paio di settimane, ha spiegato che non è la prima volta che si verificano episodi problematici con gli ospiti di quella comunità di recupero, lamentando un controllo "troppo permissivo" che permette ai residenti in regime di arresti domiciliari di allontanarsi facilmente dalla struttura, che nemmeno sarebbe dotata di una recinzione. Questo episodio, tuttavia, rappresenta una delle aggressioni più violente subite dal locale. Buscherini ha già avuto un colloquio col direttore della struttura di Savarna, lamentando carenze di controllo che si protraggono da troppo tempo, e comunicato la sua intenzione di rivolgersi al questore per chiedere misure che possano garantire la sicurezza della zona.
Lorenzo Priviato