Occorrono 625mila euro per la riqualificazione del teatro Masini.
La stima è contenuta in un documento elaborato dai tecnici di Palazzo Manfredi, parte del piano che, nei desiderata del Comune, consentirebbe di accedere ai fondi regionali per gli interventi di "restauro, conservazione, consolidamento e valorizzazione del patrimonio architettonico storico e contemporaneo a destinazione culturale", così come stabiliti dalla legge regionale del 2020 e da quella attuativa varata a fine maggio di quest’anno, provvedimento a dir poco caldeggiato dall’assessore regionale alla Cultura Mauro Felicori, che aveva inserito gli interventi di questo tipo fra le priorità della sua azione amministrativa.
Il documento approvato dalla giunta faentina sintetizza i vari fronti di intervento nel teatro nato nel 1788, che come altri luoghi della città porta l’inequivocabile firma dell’architetto Giuseppe Pistocchi e del decoratore Felice Giani, icona del Neoclassico: elementi che contribuirono, alcuni anni fa, a sancire l’ingresso del Masini nella Rotta europea dei teatri storici.
All’interno del Masini è prevista una razionalizzazione degli spazi intervenendo sugli ambienti oggi adibiti a biglietteria e a caffetteria, "incrementando le potenzialità e la flessibilità dei luoghi destinati alla programmazione e alla produzione di spettacoli".
Una piccola rivoluzione architettonica, insomma, al cui interno è prevista pure la rimozione della tamponatura su un muro portante, in modo appunto da recuperare gli spazi della caffetteria, e la realizzazione della nuova biglietteria al piano terra.
Il conto degli interventi vede in realtà le operazioni relative all’impiantistica fare la parte del leone, per 195mila euro, seguite da quelle riservate agli arredi – per 110mila euro – e a quelle più specificatamente edili per 92mila euro.
Il contributo massimo concedibile dalla Regione è di 500mila euro: Palazzo Manfredi dovrà insomma mettere mano anche alle proprie casse per vedere decollare il progetto.
Parimenti la macchina comunale ha elaborato un analogo dossier di candidatura ai fondi regionali focalizzato sulla Pinacoteca comunale, con l’obiettivo di "ottimizzare la fruibilità degli spazi, al fine di migliorare le condizioni di sicurezza, di piena funzionalità e accessibilità", ma anche l’installazione di nuove attrezzature tecnologiche per il risparmio energetico e per il ricambio dell’aria, gestibili da remoto".
Quest’ultimo fronte di intervento è particolarmente delicato perché proprio da lui dipende la regolazione della temperature e soprattutto dell’umidità dei locali, alle quali è legata, in ultima istanza, la conservazione stessa dei dipinti esposti.
Il conto economico degli interventi ammonta a 500mila euro: anche in questo caso dunque un sì della Regione comporterebbe un investimento da parte del Comune di almeno 100mila euro.
Filippo Donati