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Rigassificatore Ravenna, la città è in pole position

Bonaccini sarà commissario all'energia, incaricato di seguire l’iter delle due navi previste dal Governo: una andrà in regione

La nave rigassificatrice al largo della costa di Livorno

La nave rigassificatrice al largo della costa di Livorno

Ravenna, 30 aprile 2022 - Sono ore decisive per il futuro del settore energetico ravennate. Lunedì il Consiglio dei ministri approva il Decreto Energia che da una parte fisserà come andare incontro a famiglie e imprese colpite dal caro-bollette e dall’altro dovrà esprimersi su come aumentare la produzione nazionale di energia, soprattutto in vista del taglio delle forniture russe.

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Giovedì il sindaco ha lanciato un appello al premier Draghi e al parlamento per richiamare l’attenzione sulle potenzialità e l’esperienza della città in materia energetica. "Ora o mai più. Chiedo di costruire nuove piattaforme in Adriatico oltre le 12 miglia, di potenziare quelle interne nel rispetto dell’ambiente, naturalmente, quindi il rigassificatore, l’eolico con Agnes e la cattura e stoccaggio della CO2. Le forze politiche a Roma sono divise? Sui temi della guerra russo-ucraina il governo è andato avanti senza preoccuparsi troppo dei litigi tra forze politiche. Faccia così anche per il Decreto Energia e accolga le nostre proposte".

Una notizia che trova conferme anche negli ambienti romani è quella che vuole il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, prossimo alla nomina a commissario straordinario per l’energia per seguire l’iter di attivazione di una delle due navi rigassificatrici previste dal governo. La collocazione a Ravenna è facilitata dalla presenza di un terminale a mare già pronto. L’appel lo del sindaco ha raccolto ieri numerose adesioni.

"Il momento è adesso: serve subito una strategia composita e di lungo raggio" ribadisce il presidente di Confindustria Romagna, Roberto Bozzi. "Non c’è urgenza maggiore di quella attuale: Ravenna e la Romagna hanno idee, tecnologie e professionalità che per decenni hanno affermato il distretto offshore adriatico in tutto il mondo, lavorando con rigorosa osservanza della sicurezza e lanciando parallelamente e con successo il modello di turismo che ancora anima le nostre coste".

"Dobbiamo puntare alla ripresa delle attività estrattive in un contesto di investimenti e progetti – dice il commissario straordinario della Camera di commercio Giorgio Guberti - che spingano la transizione ecologica in nome della sostenibilità e della sicurezza ambientale, e il pacchetto di azioni che Ravenna potrebbe sostenere, rigassificatore galleggiante, parco eolico offshore, sistema CCUS per captare la CO2, va proprio in questa direzione". "Pieno appoggio" a de Pascale arriva da Uil e Uiltec: "Ravenna ha una straordinaria opportunità di diventare il centro e il motore di una vera transizione ecologica".

Il coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia, Alberto Ferrero, chiede innanzitutto di superare il Pitesai, per poter riprendere l’attività estrattiva in Adriatico e portarla ai valori del passato. "La preoccupazione – dice Ferrero - è alta visto che in ambienti sindacali iniziano anche a circolare voci di una possibile creazione di una società separata da Eni in cui confluiranno tutte le attività di estrazione in Adriatico. Ci chiediamo con quale futuro…".

lo. tazz.