C’era anche una piccola, ma significativa rappresentanza del Russi, ieri mattina al campo sportivo di Boccaleone di Argenta, nel Ferrarese, alla ‘reunion’ improvvisata degli ex compagni di squadra di Denis Bergamini, il calciatore estense morto ammazzato a Cosenza nel 1989, come ha sentenziato lo scorso ottobre la Corte d’assise di Castrovillari che, in 1° grado, ha condannato l’ex fidanzata Isabella Internò a 16 anni di reclusione. Lino Dalla Valle, storico presidente del Russi, e Luciano Orselli, altrettanto storico ex vice allenatore e poi segretario del club arancione, hanno raccolto l’invito di Donata Bergamini, sorella di Denis che, da 35 anni, si batte per avere giustizia, visto che il caso era stato archiviato a suo tempo come suicidio.
Bergamini, che aveva iniziato a giocare nel club del proprio paese, debuttò in serie D nel 1982, a 20 anni, con la maglia dell’Imolese.
L’anno successivo lo rilevò il Russi, sempre in serie D, dove rimase per due stagioni consecutive. Proprio coi falchetti di Romagna si mise talmente in luce, da guadagnarsi il doppio salto di categoria, al Cosenza in C1, dove diventò bandiera e capitano (111 presenze in 5 anni), portando i lupi della Sila alla promozione in B.
L’incontro di ieri mattina è stato organizzato spontaneamente dai vecchi compagni di squadra, diversi dei quali arrivati anche dalla Calabria.
Doveva essere una ‘reunion’ intima, da condividere coi famigliari di Denis, ma poi, gli stessi giocatori (una ventina in tutto), coordinati da Michele Padovano – l’ex juventino ed ex azzurro che, all’inizio della carriera, transitò anche per un paio di mesi al Ravenna nell’83 – e dal portiere Luigi Simoni – in A con Pisa, Torino e Piacenza, ex Baracca Lugo in C2 ed ex preparatore dei portieri del Ravenna nel 2004 – hanno deciso di rendere ‘open’ l’iniziativa, allargandola a tutti coloro che conoscevano Denis e che ne avevano apprezzato le doti umane e professionali.
Prima della visita al cimitero di Boccaleone, dove riposano le spoglie di Denis accanto a quelle del padre Dominio, scomparso nel 2020, e dove è stato deposto un mazzo di fiori, la sorella Donata, fra la commozione generale, ha ringraziato i presenti all’ingresso del campo sportivo intitolato a Denis nel 2006.
Fra gli intervenuti, Lino Dalla Valle ha voluto ricordare come avvenne il trasferimento al Cosenza: "Il Russi aveva due giocatori che ritenevo promettenti. Un attaccante e il centrocampista Denis. Segnalai la cosa a Roberto Ranzani, ferrarese, in quel momento direttore sportivo del Cosenza. Ranzani venne a Lugo a vedere una amichevole del Russi. Alla fine del 1° tempo aveva già capito tutto e, uscendo dallo stadio, mi disse: l’attaccante te lo puoi tenere; il ‘biondino’ invece mi interessa. Quando prospettai a Denis, un ragazzo veramente d’oro, la possibilità dello sbarco nei professionisti, accettò immediatamente con grande entusiasmo".
Roberto Romin