Ravenna, 24 ottobre 2024 – La sala Strocchi riaprirà entro la fine dell’anno. La storica sala ravennate, da sempre del Partito democratico, dalla fine dello scorso anno è gestita da Eufente, la società romana proprietaria di Cinemacity e Astoria. Sono stati effettuati alcuni interventi di ristrutturazione al tetto e di manutenzione ordinaria all’interno, mancano gli ultimi ritocchi agli impianti, poi sarà nuovamente pronta ad ospitare eventi. E il primo potrebbe essere in programma già il prossimo mese. L’investimento di Eufente nella sala di via Maggiore, all’angolo con via Chiesa, si aggira attorno ai 200mila euro.
Al suo interno, come avveniva anche in passato, verranno ospitati eventi di vario genere, dalle feste con ballo ai concerti, dalle conferenze ai corsi, agli spettacoli teatrali. In cartellone potrebbero esserci anche, in occasioni speciali, proiezioni cinematografiche. La sala infatti è dotata di uno schermo gigante, di una cucina e degli impianti necessari per la musica dal vivo. “Si tratta di un luogo storico per la città –osserva Giorgio Federico Nitti, amministratore unico di Eufente – ed è giusto venga riaperto e utilizzato”.
La società romana non gestirà direttamente la sala, che verrà data in affitto alle diverse realtà che si mostreranno interessate.
Il complesso della ‘Strocchi’ ha una storia lunga e gloriosa ed è sempre stato un punto di riferimento per i ravennati. Fu costruito, come Casa del Popolo, nel dicembre del 1946, grazie al contributo ed al lavoro di tanti iscritti e simpatizzanti del Partito comunista ed a inaugurare la sezione, dedicata a Celso Strocchi, arrivò Palmiro Togliatti. Fu da subito un luogo di cultura e socializzazione, nel cuore del Borgo San Biagio, quartiere tra i più popolosi e popolari della città, con una ricca biblioteca, la sala da ballo e per le assemblee. L’edificio è stato anche sede della società sportiva ‘Rinascita’. In questi ottanta anni la sala si è trasformata, ha vissuto cento vite, è stata al centro di storici incontri politici, ma anche dancing e balera. Ha ospitato compagnie di teatro e di teatro di figura e ha raccontato i differenti volti della storia politica, culturale e sociale della città. Insomma non esiste generazione di ravennati che, di fronte al nome ‘Strocchi’ non capisca al volo di cosa si stia parlando. Negli anni duemila ha subìto una ristrutturazione che ha trasformato l’interno della grande sala in una sorta di piazza, con porte e finestre. Alcuni anni fa è stata anche al centro di polemiche e di proteste da parte di alcuni residenti della strada che si lamentavano per la confusione provocata dalle feste al suo interno.
Ora la ‘Strocchi’ tornerà ad essere al centro di eventi culturali e non solo, continuando a raccontare, con la sua esistenza, la storia di Ravenna.
a.cor.