In piena estate, allorché da varie parti si intervenne contestando il fatto che lo scavo archeologico in corso alla torre radar una volta completati tutti gli studi dovesse essere ricoperto, il Comune di Ravenna scrisse una lettera all’allora ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano. L’iniziativa fu del sindaco Michele de Pascale e dell’assessore alla cultura Fabio Sbaraglia. Era una lettera a tutto tondo in cui veniva evidenziata l’importanza dello scavo e della scoperta archeologica ritenuta la più importante da trent’anni a questa parte, dopo i mosaici della Domus dei Tappeti di pietra, si invitava il ministro a venire a visitare Ravenna e il parco archeologico di Classe oltre che ovviamente lo scavo in atto e si chiedeva allo stesso ministro Sangiuliano di valutare la possibilità di evitare di reinterrare quanto affiorato, trasformando quei resti in un ulteriore sito archeologico a tutto beneficio dello sviluppo del turismo culturale a Ravenna. Da allora, era luglio, sono passati quattro mesi, ma dal ministero non è mai arrivata alcuna risposta, neppure un cenno di riscontro al ricevimento della missiva. Commenta l’assessore Sbaraglia: "D’accordo che Sangiuliano poi si è dimesso, ma la struttura del ministero è cosa diversa dal ministro e una risposta, sia pure negativa, credo fosse istituzionalmente doverosa".
c.r.