REDAZIONE RAVENNA

Ravenna, falsi Green pass: arrestato medico di base

Mauro Passarini, 64 anni, è accusato di peculato, falso ideologico e corruzione ed è stato sospeso. Avendo la disponibilità di vaccini anti-Covid 19, se ne era appropriato senza poi iniettarli a decine di pazienti di area no vax. I falsi certificati quotati a 500 euro. Durissimo l'assessore Donini: "Comportamento sprezzante verso ciò che abbiamo passato in questi due anni di lutti e sacrifici"

Medico (Foto di repertorio)

Ravenna, 11 novembre 2021 - Il dottor Mauro Passarinimedico di base e ginecologo di 64 anni, nato a Bologna ma residente a Marina di Ravenna dove ha uno studio (un altro ce l'ha nel quartiere Darsena a ridosso della stazione ravennate), convenzionato con l'Ausl Romagna, è stato arrestato per peculato, falso ideologico e corruzione nell'ambito di un'inchiesta su falsi Green pass.

Aggiornamento Mauro Passarini, chi è il medico arrestato a Ravenna per falsi vaccini e falsi Green pass

Secondo le indagini della  squadra Mobile di Ravenna, coodinate dal pm Angela Scorza, il professionista, medico vaccinatore difeso dall'avvocato Carlo Benini, avendo la disponibilità di vaccini anti-Covid 19, se ne era appropriato senza poi iniettarli a decine di pazienti di area novax.

Medico (Foto di repertorio)
Medico (Foto di repertorio)

In particolare, a inizio ottobre il 64enne aveva ritirato 15 flaconi di vaccino Pfizer per 90 dosi circa: di questi, 13 flaconi anziché utilizzarli per inoculare il vaccino, li aveva sfruttati - prosegue l'accusa - per certificare falsamente di avere vaccinato i pazienti peraltro rendendo i lotti inutilizzabili perché conservati a temperatura ambiente.

Tramite un'applicazione, il medico era infine riuscito a inserire certificazioni ritenute false per aggiornare i certificati vaccinali. In totale sono stati finora sequestrati 79 Green pass falsi.

L'indagine era stata avviata dalla Procura di Belluno, città dalla quale il padre novax di una minorenne aveva portato la figlia fino a Ravenna dal medico ora finito in carcere in esecuzione a un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip ravennate Sabrina Bosi.

La minore da esami clinici non risultava avere sviluppato alcun anticorpo dopo la vaccinazione (situazione riscontrata poi anche per altri pazienti appena vaccinati). Nelle tasche del dottor Passarini, il 17 ottobre scorso, subito dopo la presunta seconda dose alla minorenne, la polizia aveva trovato 1.550 euro: soldi secondo l'accusa ricevuti dal padre bellunese che aveva accompagnato dal medico la figlia - l'unica per la Procura totalmente inconsapevole di quanto stava accadendo - e l'attuale compagna.

Nell'indagine risultano coinvolte a vario titolo altre persone tra cui un poliziotto.

L'interrogatorio di garanzia del medico è stato fissato per lunedì davanti allo stesso Gip Sabrina Bosi. L'avvocato Benini ha spiegato che "la situazione è ancora in fase embrionale, tutta da definire. Stiamo valutando le carte processuali e spiegheremo ogni cosa nell'interrogatorio di garanzia di lunedì". 

Falsi Green pass a 500 euro

L'ipotesi degli inquirenti ravennati, che hanno arrestato il medico accusato di fare false vaccinazioni per far ottenere la certificazione, è che un falso Green pass sia quotato circa 500 euro. Nelle tasche del medico infatti, il 17 ottobre scorso, subito dopo la presunta seconda dose alla minorenne, il medico fu perquisito e la polizia trovò 1.550 euro in contanti.

Il commento di Donini

Durissima la presa di posizione dell'assessore Donini: “Vicenda gravissima, comportamento incompatibile con la nostra sanità e sprezzante verso ciò che abbiamo passato in questi due anni di lutti e sacrifici".

Ausl Romagna: "Sdegno profondo"

"In merito all’arresto del medico di Medicina Generale e alle pesanti accuse mosse a suo carico, la Direzione Generale di Ausl e l’Ordine dei Medici della provincia di Ravenna esprimono lo sdegno più profondo e grande amarezza per la riprovevole vicenda che oltre agli evidenti reati penali configura anche pesanti risvolti di natura etica e deontologica". Ausl Romagna e Ordine dei Medici di Ravenna rivolgono anche "grande apprezzamento al lavoro puntuale e tempestivo svolto al riguardo dalla Polizia di Stato e dalla Procura della Repubblica di Ravenna".

Al contempo l'Azienda sanitaria locale martedì 9 novembre ha disposto la "sospensione dell’attività vaccinale da parte del medico" il giorno successivo, 10 novembre, ha provveduto alla "sospensione cautelare della convenzione in essere fra l’Azienda e lo stesso medico, dopo avere già identificato i medici sostituti per entrambe gli studi in cui il medico esercitava la professione". L’Ordine dei Medici di Ravenna oggi ha adottato "una delibera d’urgenza che determini la sospensione del medico dall’esercizio della professione".

In queste ore l’Ausl "sta procedendo all’invio di una comunicazione a tutti i cittadini che risultano essere stati vaccinati contro il Covid dal medico in questione nella quale si invitano, a titolo gratuito, a effettuare un prelievo di sangue venoso, per determinare il titolo anticorpale al fine di valutare la situazione immunitaria reale e definire la necessità di eventuali ulteriori vaccinazioni". Sono in totale oltre 400 le dosi di vaccino somministrate dal medico 64enne arrestato a Ravenna per un totale di circa 290 pazienti. Tra i pazienti, circa 60 sono quelli risultati residenti in province diverse da Ravenna, in taluni casi distanti anche centinaia di chilometri dalla città romagnola (in particolare risulta un gruppo di persone da Belluno).

Il sindaco: "Condotta inqualificabile e deplorevole"

Sulla vicenda interviene anche il sindaco di Ravenna, Michele de Pascale che, dopo aver ringraziato le forze dell’ordine e l’autorità giudiziaria, grazie alle cui attività è stato possibile individuare questa persona, afferma "che la sua condotta, che se confermata è ovviamente inqualificabile, è doppiamente deplorevole, perché non si limita a concretizzarsi nella violazione di norme e nella messa a repentaglio della salute di singoli cittadini e dell’intera collettività, cose già di per sé gravissime, ma offende profondamente la professionalità e l’etica di tutto il personale medico e sanitario che da quasi due anni si sta dedicando con i massimi impegno e abnegazione alla cura di chi è colpito dal Covid 19".