La Ravenna-Bologna continua a essere una delle linee ferroviarie con più disagi in Emilia-Romagna. Lo dice il report ’Pendolaria’ di Legambiente, presentato ieri a Roma, che denuncia il sottofinanziamento del settore: "In valori assoluti, il finanziamento nazionale per il trasporto su ferro e su gomma sono passati da circa 6,2 miliardi di euro nel 2009 a 5,2 miliardi nel 2024, ma questi importi restano ben al di sotto delle necessità e rappresentano un -36% se si considera l’inflazione di questi ultimi 15 anni – si legge in una nota di Legambiente –. Anche i finanziamenti regionali sono al lumicino, in Emilia-Romagna solo lo 0,65% del bilancio è stato investimento per il finanziamento del servizio ferroviario e l’acquisto di nuovo materiale rotabile".
Venendo al nostro territorio, la Bologna-Ravenna-Rimini continua a essere considerata come una delle peggiori della regione, "pur non comparendo nel rapporto nazionale Pendolaria". E in particolare la tratta che collega la nostra città al capoluogo emiliano ha "problemi di ritardo dei treni e soprattutto di sovraffollamento – si legge nella nota di Legambiente –, in particolare nel periodo estivo e soggetta a chiusure per allagamenti e smottamenti del sedime". Accanto alla Bologna-Rimini-Ravenna sono maglia nera in regione anche la Bologna-Portomaggiore e la Bologna-Prato.
C’è poi tutta la questione ’emergenziale’, legata ai disagi per i disastri ambientali che nel nostro territorio hanno avuto ripercussioni anche sul servizio ferroviario. "Piogge intense e allagamenti e frane dovute a intense precipitazioni sono state le cause di interruzioni più o meno lunghe di linee ferroviarie come la Bologna-Rimini, la Ravenna-Ferrara, la Ravenna-Faenza, la Faenza-Marradi" prosegue Legambiente, elencando la quasi totalità delle linee ferroviarie che attraversano la nostra provincia. E aggiunge che "secondo il rapporto del Mit ’Cambiamenti climatici, infrastrutture e mobilità’, i danni su infrastrutture e mobilità provocati dalla crisi climatica aumenteranno entro il 2050 e per la nostra regione potrebbero significare una perdita di Pil fino al -0,51%".
Tra le proposte che Legambiente indirizza al ministro Salvini ci sono "un deciso incremento degli investimenti nel settore dei trasporti pubblici", "promuovere una mobilità urbana più sostenibile e sicura" e "garantire un servizio di trasporto pubblico di alta qualità nelle aree urbane".