
"Ravenna, affitti aumentati del 53% negli ultimi 4 mesi"
A Ravenna, i costi degli affitti sono aumentati del 64,58%, passando da 9,60 euro al metro quadro a 15,80 euro a gennaio 2024 e a 24,20 euro ad aprile 2024, con un "incredibile incremento del 53,16% negli ultimi quattro mesi". Questa è la crescita più elevata tra tutte le province romagnole. Il mercato immobiliare della Romagna sta vivendo un momento di forte tensione, con i costi degli affitti che continuano a salire. Secondo i dati forniti dalla piattaforma Idealista ed elaborati dal Sicet Cisl Romagna (il sindacato inquilini), le province romagnole hanno registrato incrementi significativi nei costi di locazione dal 2019 al 2024. "I comuni costieri del territorio romagnolo - dichiara il segretario generale Sicet Cisl Romagna Luca Giacobbe - sono quelli che maggiormente subiscono l’aumento degli affitti negli ultimi anni a causa della mancanza di regole e norme sugli affitti brevi. Le conseguenze di questa situazione ricadono purtroppo sugli studenti universitari, sulle famiglie e sui lavoratori. È necessario trovare soluzioni che includano interventi sulla fiscalità per incentivare i proprietari a utilizzare lo strumento del canone concordato, al fine di garantire affitti sostenibili anche per le famiglie". Ivano Venturini, presidente di Fimaa Confcommercio, fotografa così la situazione: "In città, come quasi in tutta Italia, la domanda di affitti è molto alta, a fronte di un’offerta scarsa. I proprietari hanno la possibilità di scegliere sia l’inquilino che la tipologia del contratto". Parlando di numeri, per fare qualche esempio, "se i bilocali venivano affittati 500 euro al mese, adesso sono ad almeno 600". Per gli appartamenti di maggior pregio (attici, con garage e servizi), vengono chiesti affitti anche di 2mila euro al mese. La stessa dinamica interessa le stanze degli studenti universitari: "Se una stanza fino a qualche anno fa costava 200-250 euro mensili, ora la media è di 400. La stessa difficoltà la affrontano gli insegnanti che magari hanno un contratto annuale, anche loro in cerca di una stanza, più che di un appartamento".
Molto ricercate sono anche stanze ed appartamenti per i lavoratori stagionali, anche a causa di cantieri come quello del rigassificatore. Ad incidere sulla disponibilità di posti "ci sono i bed & breakfast. Non ho un dato recente, ma avrebbero tolto dal mercato circa 350 appartamenti, che se in realtà come Milano nemmeno si notano, in una città come Ravenna hanno un altro impatto".
Nel complesso le compravendite di immobili "stanno andando bene, anche se a Ravenna abbiamo registrato un leggero rallentamento, anche perché negli ultimi anni è stato venduto moltissimo". Quindi, esemplificando, alle agenzie immobiliari e ai costruttori "manca il prodotto". Detto che la ’fame’ di case resta sempre alta. "In 4-6 mesi la casa, che costi 200mila o 400mila euro, la vendiamo". Tornando alle richieste del Sicet Cisl Emilia Romagna, il sindacato "ha avanzato delle proposte al Governo per fronteggiare la crisi abitativa che sta attanagliando anche la nostra regione – dichiara la segretaria generale Sicet Cisl Emilia Romagna Eugenia Cella –. Tra le richieste principali, spiccano il rifinanziamento del fondo sociale per l’affitto e del fondo per la morosità incolpevole, strumenti essenziali per garantire il diritto all’abitare. Inoltre, è fondamentale incrementare il numero di alloggi di edilizia residenziale pubblica e recuperare gli alloggi sfitti presenti sul territorio. Con l’auto recupero, puntiamo a rimettere in circolazione questi alloggi per offrirli alle famiglie che non possono sostenere gli affitti a prezzo di mercato a causa dei redditi troppo bassi".
Luca Bertaccini