Ravenna, 3 settembre 2023 – “Mi ha sorpreso di spalle afferrandomi da dietro, con una tecnica a ’cravatta’. Ho provato a liberarmi, ma mi aveva completamente immobilizzato, con la testa dentro il baule della mia auto. Ha cominciato a tirarmi l’orologio, finché il cinturino non ha ceduto: pensava fosse un Rolex, invece alla fine per un’imitazione da 150 euro mi ha rovinato un polso".
A dispetto dei suoi 84 anni Adriano Baldassari ha una tempra d’acciaio. Disavventure di questo genere non ne aveva mai vissute, eppure ha fatto il possibile per resistere al malvivente che l’altra mattina l’ha rapinato e ferito davanti alla sua abitazione di via Lago Maggiore, nel quartiere Anic. Mostra l’avambraccio sinistro, un grosso cerotto copre l’abrasione provocata dalla violenza con cui il bandito tirava l’orologio, pensando al gran colpo.
"Sono appena stato in ospedale – raccontava ieri mattina –, potrei avere bisogno di qualche punto, ora vediamo...". L’episodio risale alla mattinata di giovedì. La vittima, che ha sporto denuncia ai carabinieri di via Alberoni, ha ben vivo nella mente ogni dettaglio. "Erano circa le 10.30 – spiega –, ero davanti a casa e stato tirando fuori le buste della spesa dall’auto. All’improvviso mi sono sentito afferrare da dietro, con una presa a cravatta, cioè una tecnica da lotta greco-romana che mi ha del tutto immobilizzato. Per un istante ho pensato di potermi liberare, infilandogli le dita negli occhi, o cercando di sdraiarmi a terra. Ma non ce l’ho fatta, mi era sopra la schiena ed ero del tutto immobilizzato, con la faccia dentro al baule aperto della mia auto". Il malvivente ha subito puntato all’orologio, credendo fosse di valore.
“Tirava con forza e gli dicevo, “se vuoi te lo regalo“. Ma lui non diceva una parola. Ha tirato finché il cinturino non ha ceduto, e questo è il risultato", dice mostrando i segni dell’aggressione. "Il tutto per un orologio da pochi euro, che avevo comprato 20 anni fa". Dopo avere ottenuto ciò che voleva, il malvivente è fuggito. "Era un criminale, ma non un balordo. Era palestrato, vestito in modo elegante, i capelli in ordine. Indossava una camicia bianca a maniche corte. Ha cominciato a correre in direzione di via Mattei, ho provato a rincorrerlo ma andava troppo forte. Urlavo, dicevo di essere stato rapinato. Ma non c’era nessuno".
Secondo Baldassari il bandito era pratico della zona. "A mio avviso in via Mattei aveva un complice che lo attendeva. Nel fuggire, ho notato, non è passato dalla piazzetta del quartiere, dove ci sono bar e altri negozi. Facendo così, ha evitato tutte le telecamere". Anche per questo motivo l’indagine dei carabinieri si preannuncia in salita. Neppure la presenza di una vicina banca si sarebbe rivelata a tal fine utile.