Sono stati momenti di vero terrore quelli vissuti lunedì sera intorno alle 22 da un cinquantenne residente a Ravenna, originario di Bagnacavallo. L’uomo è stato vittima di una rapina violenta nei pressi della pensilina degli autobus in viale Pallavicini, vicino alla stazione di Ravenna. Il colpevole, un giovane gambiano di 26 anni, Kebba Trawally, è stato successivamente arrestato dalla polizia con l’accusa di rapina aggravata ed estorsione.
Il cinquantenne ha raccontato la drammatica sequenza degli eventi: "Ero fermo alla pensilina degli autobus quando un ragazzo africano si è avvicinato e mi ha chiesto una sigaretta. Ho preso il pacchetto con la mano destra e gli ho porto la sigaretta, mentre nella mano sinistra tenevo il cellulare. In un attimo, con un gesto rapido, mi ha strappato il telefono di mano e ha cominciato ad allontanarsi".
In preda alla rabbia e al panico, l’uomo ha iniziato a seguire il rapinatore, chiedendogli di restituirgli immediatamente il telefono. La risposta del giovane è stata spiazzante: ”Quanto mi dai per il telefono?” A questo punto, il cinquantenne ha alzato la voce e ha minacciato di chiamare la polizia, ma il ladro ed estorsore lo ha sfidato apertamente, dichiarando che non avrebbe restituito il cellulare senza un compenso. Con un gesto coraggioso, l’uomo è riuscito a strappare il telefono dalle mani del rapinatore, ma la situazione è degenerata quando il giovane gambiano ha estratto un coltello, puntandoglielo addosso e costringendolo a consegnargli l’orologio che portava al polso. Disperato, il cinquantenne ha implorato di riavere l’orologio, un prezioso regalo della moglie ricevuto solo pochi mesi prima.
Il rapinatore, ormai in fuga, si è diretto verso il sottopasso della Darsena, imboccato all’altezza del parcheggio dei taxi. Fortunatamente, la polizia, allertata nel frattempo, è intervenuta prontamente. Le volanti, seguendo la descrizione dettagliata fornita dalla vittima – un uomo di circa 1,75/1,80 cm, di corporatura robusta, vestito con pantaloncini corti rossi e una maglia da basket – hanno individuato un sospetto in compagnia di alcuni italiani.
Nonostante il tentativo del giovane di confondersi tra la folla e di eludere i controlli cambiando ripetutamente direzione, il suo atteggiamento nervoso ha insospettito gli agenti, che lo hanno fermato e perquisito. Anche se non aveva più con sé l’arma, nelle sue tasche è stato trovato l’orologio rapinato poco prima.
Il 26enne, con numerosi precedenti, è stato arrestato con l’accusa di rapina aggravata, estorsione e violazione delle normative sul soggiorno. Difeso dall’avvocato Luigi Filippo Gualtieri, è comparso ieri in tribunale per la convalida dell’arresto. Il giudice Antonella Guidomei ha convalidato la misura e disposto il carcere per l’uomo, che ora dovrà affrontare un processo per le sue azioni.
Lorenzo Priviato