Traversara è uno dei luoghi maggiormente colpiti dall’alluvione dello scorso 19 settembre e continua la corsa di solidarietà a favore dei suoi abitanti, che sono ancora alle prese con le conseguenze della rotta del Lamone, con un argine appena ricostruito e i segni della devastazione ancora evidenti sia negli edifici che nei campi circostanti. Nella giornata di martedì una delegazione della Pubblica Assistenza di Lugo si è recata nella frazione di Bagnacavallo, guidati dal presidente Giovanni Lizza, per portare personalmente un assegno del valore di 7.100 euro da consegnare all’associazione ‘Traversara in fFiore’ che gestisce gli aiuti che in queste settimane sono arrivati a favore della popolazione. La consegna è avvenuta nelle sale dell’ex asilo che l’associazione sta utilizzando per stoccare, dividere e distribuire viveri, abiti e materiale di prima necessità arrivato da ogni dove. La somma raccolta da parte della Pubblica Assistenza è dovuta alle donazioni avvenute in occasione del pranzo per celebrare i 40 anni di attività svoltosi a fine ottobre.
"Era stato programmato per fine settembre – ha raccontato il presidente –, ma poi abbiamo deciso di annullarlo a seguito dell’alluvione. Il pensiero poi è stato quello di farlo, ma raccogliendo fondi per i traversaresi". Non solo gli intervenuti hanno pagato il loro pranzo, lasciando così la somma a Traversara, ma anche gli sponsor e le altre associazioni romagnole, che erano intervenute per celebrare gli amici di Lugo, hanno contribuito al raggiungimento della cifra donata. ‘Traversara in Fiore’ sta, a sua volta, raccogliendo fondi attraverso una sottoscrizione online. "Al momento siamo a 220.000 euro raccolti – hanno spiegato i rappresentanti dell’associazione –, con questi siamo riusciti a elargire 500 euro per ogni famiglia di Traversara per le primissime necessità. Bisogna ora valutare come impiegare il resto. Siamo comunque orientati a non lasciare indietro i nostri commercianti e le attività, anche perché se dovessero chiudere morirebbe di conseguenza anche il paese". La consegna è stata anche l’occasione da parte dei volontari lughesi per vedere con i propri occhi quanta devastazione abbia portato la furia delle acque fuoriuscite dalla rotta. I campi sono ancora pieni di detriti sparpagliati in ogni dove, mentre molte carcasse di auto non sono state ancora recuperate perché il terreno non si era ancora consolidato e non era così possibile riuscire a raggiungerle con i mezzi per poterle caricare. Il luogo che colpisce maggiormente è il vuoto lasciato dalle case che adesso non ci sono più. La promessa da parte dei volontari lughesi è quella di tornare per la festa che l’associazione traversarese organizza in primavera, nella speranza di trovare un paese tornato alla vita.
Matteo Bondi