Ravenna, 14 febbraio 2019 - Dopo 25 anni l’Oratorio della Madonna di Pompei riaprirà. La chiesetta nascosta in un angolo di via Ravegnana, a poca distanza dal Ponte delle Assi verrà restaurata grazie ad una campagna di crowdfunding, una raccolta fondi, che ha coinvolto alcune imprese del territorio disposte a lavorare gratuitamente. A porre l’attenzione sulla chiesina negli ultimi anni erano stati alcuni residenti della zona che avevano avviato una petizione per il suo recupero, raccogliendo circa 2000 firme. «Monsignor Guido Marchetti – ha raccontato ieri l’assessore Massimo Cameliani, che ha promosso il crowdfunding – già nel 2014 aveva affidato all’architetto Paolo Focaccia il progetto, ma non c’erano i fondi. Ho contattato la diocesi da cui è arrivata la disponibilità a finanziare il progetto. Era però impossibilitata a investire nel restauro materiale, così ho pensato al crowdfunding, per capire se ci fossero aziende disposte a contribuire gratuitamente. La risposta non si è fatta attendere: hanno risposto in 11. La chiesetta è ben visibile ed è in una tale condizione di abbandono da lasciare un grande senso di tristezza nella comunità ravennate, soprattutto tra i residenti della zona».
I lavori dovrebbero iniziare a maggio e concludersi entro sette, otto mesi. Sono state presentate in Comune tutte le richieste di autorizzazione necessarie e la soprintendenza si dovrà esprimere sul progetto, dal momento che l’edificio è vincolato. Il valore dei lavori si aggira attorno ai 130mila euro. Alla presentazione di ieri in Comune hanno preso parte molti dei firmatari della petizione, compreso il primo, Loris Prati. Lo storico Filippo Trerè ha ricostruito la storia dell’edificio, che compare per la prima volta in una mappa del 1784 redatta da Camillo Morigia, mentre l’architetto Focaccia ha spiegato i punti salienti del progetto.
«Prevede – ha detto – una serie di interventi organici di consolidamento strutturale e conservazione delle membrature architettoniche, secondo criteri di conservazione, minor invasività e maggiore reversibilità possibili. Saranno necessari anche interventi di consolidamento in fondazione, agli alzati delle murature in laterizio e specialmente al tetto di legno. Bisognerà risolvere i problemi legati al degrado di intonaci e pavimenti. All’esterno verrà creato un nuovo muretto di contenimento della scarpata verso strada e ricostruita la scaletta di accesso, si prevede infine una nuova pavimentazione perimetrale per rendere più fruibile la piccola area circostante e una siepe di separazione per delimitarla meglio.