REDAZIONE RAVENNA

Quel 25 agosto di ottant’anni fa ’Un lungo ricordo e una tragica impronta’

Così lo descrisse don Dino Guerrino Molesi. Dodici partigiani all’alba furono condotti al Ponte degli Allocchi e giustiziati. La stessa sera, il primo bombardamento notturno: circa duecento aerei sulla città di Ravenna.

Dodici partigiani all’alba del 25 agosto furono condotti al Ponte degli Allocchi e giustiziati

Dodici partigiani all’alba del 25 agosto furono condotti al Ponte degli Allocchi e giustiziati

Quel 25 agosto di ottant’anni fa fu per Ravenna, come scrisse don Dino Guerrino Molesi, “una giornata che avrebbe lasciato un lungo ricordo ed una tragica impronta in tutto il periodo bellico”. Alcuni giorni prima, il 18 agosto, il giovane gappista Umberto Ricci, detto “Napoleone”, aveva ucciso il brigatista Leonida Bedeschi, detto “Cativeria”. E in risposta all’uccisione di “Cativeria”, che non fu un caso isolato perché già si erano verificati altri sette omicidi di fascisti, dodici partigiani all’alba del 25 agosto furono condotti al Ponte degli Allocchi e giustiziati: Domenico Di Janni, Augusto Graziani, Mario Montanari, Michele Pascoli, Raniero Ranieri, Umberto Ricci, Aristodemo Sangiorgi, Valsano Sirilli, Edmondo Toschi, Natalina Vacchi, Giordano Valicelli e Pietro Zotti. Mario Montanari, prima dell’esecuzione, era riuscito a fuggire, ma raggiunto da un milite fu colpito da una raffica di mitra. Lina Vacchi e Berto Ricci furono impiccati e tutti gli altri fucilati. Soltanto verso sera le salme furono rimosse. Non si era ancora spenta l’eco dell’eccidio che la città venne ferita dal primo bombardamento notturno.

Alle 21.10 l’aria è lacerata dalle sirene dell’allarme e pochi minuti dopo, alle 21.14, circa duecento aerei scatenano una vera tempesta di bombe che per una ventina di interminabili minuti muteranno il volto della città. Nessuna parte della città viene risparmiata. Una cronaca del Carlino parla di duecento case distrutte e quattrocento danneggiate. Ingenti i danni ai monumenti. La basilica di San Giovanni Evangelista, colpita in pieno, “è crollata per circa una metà della sua lunghezza, antistante la parte absidale”. Per fortuna le bombe hanno risparmiato i mosaici di Sant’Apollinare Nuovo mentre sono crollati i soffitti della navata di destra e lesionati i cassettoni della navata centrale. Le bombe hanno colpito la navata sinistra della basilica di San Francesco in prossimità della Cappella dei Polentani. Colpita in pieno la Cattedrale dove si registrano crolli di alcune volte della navata centrale e della navata sinistra. Quattro bombe colpiscono la Caserma Garibaldi presso Santa Maria in Porto, che registra mutilazioni nelle statue della facciata. Nella chiesa di San Domenico è crollata quasi interamente la copertura e il primo Chiostro di San Vitale è semidistrutto. Quasi distrutto l’Istituto salesiano di via Alberoni.

Dai primi accertamenti risultano 24 morti e vari feriti ma secondo l’Unpa le vittime sarebbero 19 e 18 i feriti. Fra le vittime di quel terribile bombardamento il cappuccino padre Giuseppe, morto sotto le bombe che colpirono l’Ospedale civile che all’epoca aveva sede nei pressi di San Giovanni Evangelista. Ai bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale don Molesi ha dedicato nel 1977 un libro dove ricorda anche l’opera dei Vigili del Fuoco ravennati ai quali fu affidato il compito di trasferire al cimitero le salme dei caduti nell’eccidio del Ponte degli Allocchi. A quel primo bombardamento notturno ne seguirono altri due. Il 4 settembre, poco dopo le 21, un centinaio di bombe furono scaricate sulla città in 10-12 minuti le causando la morte di una ventina di persone e il ferimento di dieci. Il terzo bombardamento notturno si registrò il 9 settembre alle 23.10. Fu colpita la stazione ferroviaria e quasi completamente distrutta la zona industriale del Candiano. Le vittime furono dieci e 11 i feriti.

Franco Gàbici