Punto francescano. Via Rasponi, sede venduta: "Cerchiamo nuovi spazi"

Entro novembre il centro dovrà lasciare i locali. Le volontarie però non si arrendono e si rivolgono alla città per trovare un altro edificio.

Punto francescano. Via Rasponi, sede venduta: "Cerchiamo nuovi spazi"

Entro novembre il centro dovrà lasciare i locali. Le volontarie però non si arrendono e si rivolgono alla città per trovare un altro edificio.

Dopo 20 anni di volontariato per il sostegno delle missioni e per l’accoglienza solidale in città, festeggiati nel 2023, il Punto di incontro francescano deve chiudere. Il ministro provinciale dei Cappuccini dell’Emilia Romagna, Fra Giacomo Franchini, ha comunicato che tutta l’area dell’ex convento di via Oberdan, compresa la struttura distaccata di via Felicia Rasponi, sede del Punto di incontro, è stata venduta. Nonostante le numerose volontarie del Punto di incontro e la fraternità dell’Ordine Francescano Secolare avessero sperato che i locali di via Felicia Rasponi fossero esclusi dalla vendita. Il Punto di incontro ha alle spalle una storia di trasformazioni e adattamenti, che si affianca alla lunga storia della presenza dei Frati Minori Cappuccini a Ravenna, venuti in città fin dal 1568. Nel convento, il terzo, fondato in via Oberdan, si costituì il Terzo Ordine Francescano Secolare, che nel 1938 avviò attività caritative a beneficio delle missioni dei Frati Cappuccini in Etiopia, con il Laboratorio missionario e un mercatino di abiti usati per le persone indigenti. Questo primo nucleo, attivo fino agli anni duemila, ha avuto una significativa trasformazione con l’arrivo di Padre Dino Dozzi. Nel 2003 è nato così il ’Punto di Incontro Ai Cappuccini’, che ha visto collaborare alcuni Terziari, alcuni Frati e i volontari laici.

Il Punto di incontro ha guadagnato sempre più la fiducia di cittadini che venivano a portare, a comperare, a donare e la gratitudine delle tante persone che ricevevano aiuto. La chiusura del convento nel 2011 ha segnato una fase di disorientamento, soprattutto per l’allontanamento di Padre Dozzi, ma il gruppo delle volontarie ha superato l’incertezza. Così si è proceduto fino al 2015, quando il Punto di Incontro ha di nuovo modificato parzialmente la sua configurazione, attribuendosi un nuovo nome, ‘Punto di Incontro Francescano’ nel quale restavano operativi solo un paio di rappresentanti dell’OFS e un numero sempre più consistente di volontarie laiche.

Oggi quindi la realtà del Punto di incontro è ben conosciuta nella città: riceve una notevole quantità di indumenti, calzature, accessori e oggetti di vario genere, che, sottoposti a un’attenta selezione, sono destinati alla distribuzione gratuita o al mercatino del riuso e alle due bancarelle-vintage, i cui incassi sono utilizzati per acquisto di beni primari per i bambini o per le donazioni. Nel 2023 sono stati registrati 338 incontri per l’assistenza a 146 famiglie, che si presentano con pass Caritas o lettera dei servizi sociali. Il Punto di Incontro, fin dalle origini in contatto con la Caritas diocesana e con i Servizi sociali del Comune, si è sempre più inserito nella rete delle associazioni di volontariato della città. La recente assemblea delle volontarie ha messo in luce un grande dispiacere per la vendita dell’immobile. Tanto più che sono stati concessi appena due mesi per liberare tutti i locali da una mole di indumenti e oggetti. Ma l’intenzione delle volontarie è di cercare in città una nuova collocazione per il Punto di Incontro, che cambierà nome e si adatterà ancora una volta.