DAMIANO VENTURA
Cronaca

"Punto di riferimento per la Chirurgia dei nervi"

Nel reparto dell’ospedale degli Infermi vengono eseguiti circa 500 interventi all’anno: "Siamo la struttura principale in regione"

Nel reparto dell’ospedale degli Infermi vengono eseguiti circa 500 interventi all’anno: "Siamo la struttura principale in regione"

Nel reparto dell’ospedale degli Infermi vengono eseguiti circa 500 interventi all’anno: "Siamo la struttura principale in regione"

"Circa cinquecento interventi all’anno, di cui sommariamente la metà richiedono una chirurgia di nervo periferico". È questo il numero di pazienti trattati chirurgicamente dalla struttura semplice dipartimentale di Chirurgia del Sistema Nervoso Periferico dell’Ospedale Infermi di Faenza, che "ad oggi per volumi di attività, complessità delle casistiche e capacità di attrazione rappresenta la struttura principale di riferimento in ambito regionale per la chirurgia dei nervi", evidenzia il dottor Carlo Sacco, responsabile della struttura semplice dipartimentale che afferisce al dipartimento di Neuroscienze dell’Ausl Romagna diretta dal dottor Luigino Tosatto. La ‘mission’ della struttura semplice dipartimentale "riguarda il trattamento di pazienti con patologie traumatiche, da ’entrapment’, e tumorali del sistema nervoso periferico, per i quali la struttura è un centro di riferimento ad alta specializzazione" evidenzia Sacco.

L’equipe medica faentina, che si completa con altri tre neurochirurghi ovvero la dottoressa Camilla Mencarani, il dottor Vanni Veronesi e il dottor Gianluca Bizzocchi, si occupa inoltre del trattamento delle patologie degenerative del rachide. "Tra le patologie traumatiche, oltre alla ricostruzione diretta dei nervi periferici o alla loro ricostruzione con utilizzo di innesti nervosi – sottolinea Sacco –, viene eseguita la chirurgia ricostruttiva del plesso brachiale che viene trattata in pochissimi altri centri in Italia. Così come la chirurgia del plesso brachiale, anche la chirurgia ricostruttiva finalizzata al ripristino della funzionalità delle mani nei pazienti affetti da tetraplegia rappresenta una importante specificità e unicità della struttura".

Inoltre nell’agosto del 2014 è stata la prima in Italia a eseguire il primo intervento di questo tipo. "Tra le patologie da ’entrapment’, invece – prosegue il responsabile della struttura – operiamo pazienti con patologie canalicolari croniche come per esempio la sindrome del tunnel carpale, del tunnel cubitale, la sindrome dell’egresso toracico, la paresi dello ‘Spe’ associata a piede cadente, giusto per citarne alcuni tra i piu’ frequenti".

Infine "trattiamo le patologie neoplastiche, come per esempio i neurinomi, dei nervi periferici. In collaborazione con la Terapia Antalgica posizioniamo stimolatori sui nervi periferici per il trattamento del dolore neuropatico". Di recente un paziente faentino che si è sottoposto ad intervento chirurgico ha scritto al Carlino per evidenziare la professionalità dei professionisti che lo hanno preso in carico. Rispetto a quanto riportato: "Il paziente, affetto da mielopatia spondilogena cervicale, cioè una sofferenza del midollo a livello cervicale, è stato operato in anestesia generale attraverso una tecnica che prevede un approccio per via anteriore al collo e l’asportazione del materiale discale erniato e della componente ossea, in modo da decomprimere il midollo e le radici spinali e la contestuale fusione vertebrale, utilizzando dispositivi moderni come le ’cages’, ovvero delle gabbiette – conclude il dottor Sacco –. Lo scopo di questo intervento è eliminare la causa della compressione in modo da evitare peggioramenti clinici del paziente". Dopo una degenza di qualche giorno in reparto "il paziente è stato poi dimesso con la prescrizione di utilizzo di un collare cervicale per circa un mese e mezzo".

Diverso è invece il trattamento di un’altra patologia "che eseguiamo presso la nostra struttura e cioè dell’intervento chirurgico di sezione del filum per il ’midollo ancorato’ che si esegue in anestesia locale e con ricovero in day hospital".