"Pronto soccorso sotto stress Continue aggressioni verbali"

Lanzillotti (Uil-Fpl): "In questo periodo 250 accessi al giorno, a Ferragosto 400 Più di un terzo degli ingressi dovrebbero trovare risposte sul territorio" .

"Pronto soccorso sotto stress  Continue aggressioni verbali"

"Pronto soccorso sotto stress Continue aggressioni verbali"

Per il pronto soccorso di Ravenna quella in corso è un’altra estate calda, per non dire torrida. Non solo dal punto di vista del meteo, ma anche della gestione degli accessi e delle intemperanze che spesso sfociano in vere e proprie aggressioni di cui il personale sanitario è vittima. La presenza di posto di polizia e vigilanza privata, talvolta, non basta ad arginare le molestie di ’pazienti spazientiti’ dalle lunghe attese. Una situazione che Luca Lanzillotti, sindacalista della Uil-Fpl Ravenna, ha studiato con attenzione: "Le aggressioni al personale sanitario – spiega – sono ormai agli onori della cronaca locale e non solo da diversi anni. Segno inequivocabile di come non si sia investito negli anni passati sul rafforzamento della rete ospedaliera, distrettuale sanitaria e socio sanitaria territoriale. Certo, non un problema addebitabile a scelte politiche di oggi".

Qual è la situazione attuale a Ravenna?

"In questo periodo ci vengono segnalate aggressioni verbali, ormai all’ordine del giorno, mentre l’ultima aggressione fisica risale intorno al mese di luglio scorso, quando furono danneggiate anche delle attrezzature".

È in corso una riorganizzazione. Basterà ad attenuare il fenomeno?

"Come in tutte le cose nuove ci vorrà del tempo per vederne gli effetti. Auspichiamo che la riorganizzazione del settore dell’ emergenza urgenza, con la creazione e dei cosiddetti Cau, possa garantire risposte sul territorio da un lato e dall’altro rendere gli accessi al pronto soccorso più appropriati".

Quale la causa del fenomeno?

"Il tema delle aggressioni al personale di pronto soccorso, oltre a essere un problema di mal costume e di una evidente bassa cultura di chi ne fa uso, sono anche frutto di un utilizzo improprio del servizio che nei fatti genera affollamento e aumento dei tempi di attesa".

In numeri?

"In questo periodo registriamo una media di 250 accessi al giorno, a Ferragosto se ne sono registrati circa 400 nel solo pronto soccorso di Ravenna. Di media, più di un terzo di questi accessi potrebbero trovare una diversa risposta a partire dalla presa in carico del paziente sul territorio. Spesso, infatti, accade che le aggressioni sono generate da persone che entrano in pronto soccorso con un codice di gravità basso, le quali ricevono una risposta in tempi più lunghi rispetto a un codice di accesso di maggiore gravità. Purtroppo, però, chiunque vada in pronto soccorso ritiene il suo problema prioritario rispetto ad altri. Ed è per questo che il problema, ritengo, è anche culturale".

Chi sono i bersagli delle aggressioni?

"A pagarne sempre le conseguenze sono infermieri e operatori sanitari poi, a cascata, i medici, cioè i tanti professionisti che quotidianamente sono al servizio della collettività, con una vigenza contrattuale ormai scaduta da 2 anni: alla faccia di chi dice che i dipendenti pubblici sono dei privilegiati".

Lorenzo Priviato