
Ravenna, 1 maggio 2023 – Il primo esperimento sul territorio è già partito, a Cervia. Ma i progetti della Regione sono ben più ambiziosi: l’obiettivo è aprire entro pochi mesi i cosiddetti ’Cau’, centri di assistenza urgenza. E saranno almeno tre nella nostra provincia, uno per distretto: Ravenna, Faenza e Lugo. In pratica si tratta di ’mini Pronto soccorso’ con medici di base e guardia medica rivolti ai codici bianchi e verdi, i casi non gravi già ora considerati ’accessi impropri’.

Un modo per venire incontro ai cittadini, ma anche e soprattutto per snellire il lavoro dei Pronto soccorso, dove si concentrano i problemi per la mancanza dei medici e dove la situazione è notoriamente critica. "L’obiettivo della Regione è decongestionare i Pronto soccorso, in modo che si possano dedicare in toto ai codici rossi e gialli" spiega Daniele Morini, segretario Fimmg (Federazione italiana medici di medicina generale) in Emilia-Romagna. Da tempo è in corso una delicata trattativa sul tema con i medici di base, dal momento che sulla sanità territoriale finirà per ricadere parte del lavoro ora sulle spalle degli ospedali.
"I medici scappano dai Pronto soccorso – spiega Morini – e per non chiudere quelli più piccoli l’idea è trasformarli in Cau, lasciando i Pronto soccorso veri e propri solo per le emergenze".
L’idea è aprire un Cau per distretto: ciò si tradurrebbe in un centro nel Ravennate, uno nel Faentino e uno nel Lughese. Per la città l’ipotesi che circola tra gli addetti ai lavori è che possa essere allestito al Cmp, struttura che sarebbe perfetta anche per la vicinanza all’ospedale. A Faenza e Lugo invece l’opzione considerata più papabile è che diventino Cau due Case della salute, una per ognuno dei due territori. C’è poi la struttura cervese, il punto di primo intervento all’ex ospedale San Giorgio, che è considerato una delle prime sperimentazioni di questo tipo in regione. All’interno dei Cau sarà possibile anche svolgere esami diagnostici di primo livello nonché garantire ai pazienti, in caso di necessità, l’accesso privilegiato ad altre tipologie di esami. Alcuni saranno attivi 24 ore su 24, altri dalle 8 alle 24.
La Regione ha fretta di partire: i nuovi Cau, quindi, potrebbero comparire già durante l’estate o l’autunno.
"La situazione è drammatica, siamo già in ritardo adesso" conclude Morini. Forse questa novità potrebbe risolvere sia il problema della mancanza dei medici di base che quello delle lunghe attese ai Pronto soccorso.