REDAZIONE RAVENNA

Processo al veterinario Mauro Guerra: si avvicina la sentenza tra ketamina e reati tributari

Il veterinario Mauro Guerra attende la sentenza tra accuse di eutanasia animale e reati tributari. Discussione finale a gennaio.

Processo al veterinario Guerra. Sentenza attesa a inizio anno

Il veterinario Mauro Guerra attende la sentenza tra accuse di eutanasia animale e reati tributari. Discussione finale a gennaio.

Una cavalcata partita a settembre 2023 e finita ieri con gli ultimi testi. Per il veterinario 51enne Mauro Guerra, si avvicina insomma il giorno della sentenza. Chiusa la fase istruttoria, si aprono le porte della discussione. Primo a parlare il 29 gennaio a partire della 9.15 sarà il pm Marilù Gattelli con la sua requisitoria. A seguire davanti al giudice Piervittorio Farinella, prenderanno la parola gli avvocati delle associazioni animaliste costituitesi parte civile. Verrà quindi fissata un’altra data per l’arringa difensiva. È ragionevole supporre che si possa arrivare a un verdetto già prima della fine dell’inverno.

Il processo ha visto una nutrita partecipazione di sostenitori di Guerra: anche ieri l’auletta 5 era piena. L’imputato è stato sempre presente: anche ieri era seduto in silenzio vicino ai suoi legali. L’ultima udienza è stata caratterizzata da un confronto tecnico altamente specialistico tra il professor Angelo Peli, consulente della difesa, e l’ausiliario nominato dalla consulente dell’accusa, il tossicologo Luca Morini.

Al centro, le analisi sulle carcasse di animali in riferimento alla presenza di un anestetico come la ketamina o di suoi metaboliti. L’ausiliario ha riferito di non averla trovata; lo stesso vale per il metabolita denominato norketamina. Nel dettaglio si è avuta una "assenza di segnale analitico" alla luce di un soglia strumentale di un nanogrammo su millilitro."Altre sostanze non sono state identificate perché - ha ricordato il teste - essendo io ausiliario, mi sono attenuto alle prescrizioni ricevute". In quanto alla ricerca del Tanax, il farmaco per le eutanasie, i composti utili "sono principalmente tre". Uno però "non si ricerca perché non è stabile nei campioni biologici". Gli altri due invece "sono stati identificati". L’ausiliario si è soffermato, a specifica domanda del pm, pure sulle modalità di raccolta dei campioni: "Li ho ritirati il 7 maggio 2021". Circa l’analisi, ci sono "linee guida internazionali per le metodiche cromatografiche. Come risultato si ottengono cromatogrammi: cioè tracciati che mostrano un picco se la risposta è positiva". La difesa Guerra, corroborata dalle considerazioni del professor Peli, ha insistito molto sui dettagli legati alla preparazione del campione e alla sua conservazione. Il teste ha precisato che "per natura e caratteristiche delle sostanze cercate, la loro assenza mi consente di affermare che non erano presenti nemmeno al momento del decesso". E che, "non conoscendo il momento di potenziale somministrazione, ho riportato" le analisi di campioni "che a mio avviso era più dirimenti sulla negatività. Comunque sia su sangue e urine c’era stata la stessa risposta analitica negativa". Secondo il consulente della difesa, "la scelta è stata arbitraria. E i metodi di estrazione non sono stati sufficientemente descritti".

L’indagine era scattata dopo la morte per eutanasia praticata il 19 agosto 2020 con il Tanax a Balto, anziano labrador. Ed era proseguita il 10 dicembre con un controllo all’ambulatorio a Sant’Antonio del 51enne culminato con il sequestro di 615mila euro custoditi in una scatola di polistirolo. Per questo, oltre che di maltrattamento e uccisione di animali, il veterinario deve rispondere pure di reati tributari.

a.col.