LORENZO PRIVIATO
Cronaca

Prete denuncia i parrocchiani a Ravenna: il don li fa finire a processo

Nel 2021 Luigi Gatti si dimise dalla chiesa di Alfonsine a seguito di attriti con la comunità dei fedeli. Ora li accusa di avergli impedito di dire messa

Don Luigi Gatti ha denunciato alcuni fedeli delle parrocchie di Alfonsine (Ravenna)

Ravenna, 8 giugno 2023 – Il 22 febbraio 2021 si dimise da parroco di Alfonsine giustificando la scelta, tramite la diocesi di Faenza-Modigliana, con un laconico "motivi personali", staccando il telefono e non fornendo ulteriori spiegazioni. In realtà era già emerso che nell’ambito della locale comunità parrocchiale da tempo volavano i piatti tra don Luigi Gatti e i fedeli, che lo accusavano di avere allontanato i parrocchiani in ragione del suo carattere brusco e di alcune scelte, come la chiusura del coro e dell’oratorio e l’allontanamento degli scout.

A distanza di due anni quelle tensioni hanno prodotto uno strascico giudiziario. Il prete, infatti, ha denunciato sei parrocchiani, tra cui un minorenne – gli altri hanno più di vent’anni tranne un over 50, l’anima della parrocchia – che ora si ritrovano a processo con l’accusa di violenza privata in concorso. Il religioso è parte civile con l’avvocato Nicola Montefiori, mentre gli imputati sono difesi dagli avvocati Erica Appi, Paola Bravi, Enrico Ferri e Riccarda Argelli. Il dibattimento, davanti al giudice Natalia Finzi, è stato aggiornato a novembre.

I sei parrocchiani sono accusati di un fatto collocato il 20 febbraio, cioè due giorni prima che il religioso decidesse di lasciare le chiese alfonsinesi di Santa Maria, del Sacro Cuore di Gesù e San Giuseppe nella vicina Fiumazzo. Quel giorno, scrive la Procura, avrebbero accerchiato e bloccato Luigi Gatti, spintonandolo e minacciandolo con frasi del tipo “stai attento a quello che fai, lasciaci stare, non rompere“, impedendogli dapprima di accedere ai locali della canonica ed in seguito, dopo che era riuscito ad entrarci, di uscirne per recarsi a celebrare la messa.

Condotta aggravata dall’aver commesso il fatto contro un ministro del culto cattolico e per avere indotto anche un minore a commettere il presunto reato. Un filmato avrebbe immortalato la scena e sarà al centro del processo. Il parroco, insomma, non ha porto l’altra guancia. Ma la comunità di Alfonsine sarebbe schierata dalla parte dei ragazzi, assidui frequentatori della parrocchia e rimasti turbati dalle accuse (tra loro c’è anche un missionario), che rigettano e, nella chiave difensiva, la denuncia del prete viene ritenuta una mera ritorsione.

Don Gatti era arrivato ad Alfonsine nel 2018. Al culmine del dissidio, appeso all’oratorio, era apparso un cartello che la dice lunga sul clima di tensione che aleggiava: "Don Luigi Gatti ha cacciato anche l’ultima luce che era rimasta in questa chiesa: l’oratorio. Adesso la parrocchia era definitivamente vuota". Prima ancora era stato allontanato lo storico gruppo scout, sfrattato dai locali di via Verdi. E in seguito aveva dato il benservito anche al coro, portando il dibattito su toni molto aspri.