Porto, un anno al setaccio: "Ok i 330mila crocieristi. Ma per il resto c’è poco da salvare"

L’analisi di Lista per Ravenna dei dati definitivi 2023 prodotti da Assoporti

Porto, un anno al setaccio: "Ok i 330mila crocieristi. Ma per il resto c’è poco da salvare"

Porto, un anno al setaccio: "Ok i 330mila crocieristi. Ma per il resto c’è poco da salvare"

I dati definitivi dei porti italiani nel 2023, prodotti da Assoporti, l’associazione delle Autorità portuali, documentano secondo Alvaro Ancisi, capogruppo di Lista per Ravenna in consiglio comunale, "una serie di disfatte per il porto di Ravenna, che le istituzioni pubbliche tengono tuttavia nascoste".

"Gli osannati 330mila crocieristi del 2023 (+71,3% sul 2022) sono stati l’unico dato positivo del porto di Ravenna, che appare tuttavia gonfiato constatando che rappresentano appena il 2,4% del dato nazionale", afferma. "Il resto è notte fonda – aggiunge - a partire dalle rinfuse solide, su cui restiamo il primo porto italiano avendone però perso il 14,1%, cioè oltre 10 milioni di tonnellate, e proseguendo con le rinfuse liquide, in calo del 5,8%, cioè 4 milioni e mezzo di tonnellate in meno". Il consigliere civico concentra le sue critiche, in particolare, sul traffico container. I lavori di consolidamento delle banchine e approfondimento dei fondali prevedono una fase1 fino a -12,50 e una fase2 a -14.50. Per quest’ultima, dichiara, "significa, soprattutto, spendere centinaia di milioni per costruire, nell’area Trattaroli, su 360.000 metri quadrati di terreno vergine, un nuovo maxi terminal container con un chilometro di banchina, destinato, dichiaratamente, a movimentare 500 mila container nel porto di Ravenna". Ma nel 2023 ne sono state movimentate 190.343, quasi 10mila in meno rispetto al 2022, anno record, e si è arrivati a 216.981 contando anche il terminal container privato della Setramar.

"Si sta forse costruendo una cattedrale nel deserto?", chiede Ancisi, che richiama i dati sugli effetti della crisi di Suez nel primo trimestre 2024 sui container movimentati nei porti adriatici di Trieste (-17,3%), Venezia (-12%) e Ravenna (-15,8%)". Altro elemento critico sottolineato dal consigliere è il fatto che "il porto di riferimento dell’Emilia-Romagna è quello di La Spezia, dove scalano navi da 20mila container, che nel 2023 hanno composto il numero di 1.139.088 container". "Ventidue anni fa, quando Sapir oligopolista pubblico del porto, costituì la società pubblico-privata Terminal Container Ravenna, l’obiettivo fu di raggiungere rapidamente i 300mila container, che tuttavia ha continuato sempre a veleggiare molto al largo", conclude il capogruppo.

m.v.v.