Una pista per il pattinaggio a rotelle e skateboard al posto di quella col ghiaccio prevista in piazza Kennedy. La proposta è contenuta in una lettera che la classe V A e la professoressa Rita Fabbri del liceo scientifico Oriani, hanno inviato al sindaco Michele de Pascale.
I ragazzi fanno presente che "i consumi giornalieri di una pista di 600 metri quadrati sono l’equivalente del consumo giornaliero di 70 famiglie, un dato notevole rispetto alle correnti circostanze storiche ed economiche , in cui l’energia elettrica è un bene più che mai prezioso e costoso". Inoltre, considerato l’evidente inverno mite a cui andiamo incontro, "semplici studi termodinamici ci portano a prevedere consumi ancora piu` ingenti per il mantenimento della pista". Nella lettera si fa anche notare che il sistema di refrigerazione della pista immette nell’atmosfera aria calda, atto che non contrasta, anzi favorisce, il riscaldamento globale rispetto al quale la società chiede sempre più consapevolezza, soprattutto alle nuove generazioni".
I ragazzi hanno studiato a fondo la materia: "Una pista di pattinaggio all’aperto di medie dimensioni (200 mq2) consuma, durante il periodo invernale, qualcosa come 19.000 litri d’acqua ed immette nell’atmosfera 5,5 tonnellate di CO2". Considerate le temperature medie invernali ravennati, la pista funziona e consuma tecnicamente come un "enorme frigorifero con la porta sempre aperta" I ragazzi passano poi al lato economico. "Quanto incide sul bilancio del Comune l’installazione e il mantenimento, per un’intera stagione, della pista di pattinaggio su ghiaccio? Potrebbero tali risorse essere investite in altro modo?". Ed ecco la proposta. "Tentiamo, in quanto nuove generazioni, di attivarci prima di tutti contro un ulteriore deterioramento delle condizioni climatiche e difendere cosi` il futuro del pianeta; proponiamo una soluzione al caso della pista di ghiaccio: la realizzazione di una pista per il pattinaggio a rotelle e skateboard, accessibile a tutti.
"Sarebbe uno spazio che i giovani dimostrano di meritare e un’occasione di divertirsi, rimanendo tra le persone, senza gravare sull’ambiente, poiché risulterebbe molto meno impattante e concorde al periodo di crisi climatica che stiamo vivendo".