Ravenna, 19 ottobre 2020 - Picchiata per giorni con bastoni di ferro, lasciata al freddo legata con del cavo elettrico. Assume contorni inquietanti la vicenda della donna aggredita in un fondo agricolo di via Staggi da un 30enne serbo, ora in carcere. La Procura procede anche per sequestro di persona oltre che per maltrattamenti e lesioni.
La prognosi iniziale sulla vittima, che sabato mattina dopo la liberazione è stata portata in ospedale, è di tre settimane almeno. Secondo le verifiche dei carabinieri del nucleo Investigativo, coordinate dal Pm Silvia Ziniti, la donna sarebbe stata costretta a restare in una sorta di baracca dal 14 ottobre scorso e malmenata a più riprese. Ha infatti riportato ematomi di alcune decine di centimetri su cosce e braccia, segno questo che avrebbe tentato di difendersi. Ma i medici l’hanno trovata anche con alcune costole rotte e vari tagli sempre sulle braccia. Il suo aguzzino, peraltro, l’avrebbe lasciata fuori al freddo, sotto un gazebo e legata a un montante della struttura con fili della luce.
E per picchiarla, avrebbe usato bastoni di legno e tondini di ferro. Quando l’altra mattina sono intervenuti i militari, che era sulle tracce dell’uomo per altri fatti, il sospettato è scappato attraverso le baracche circostanti per darsi poi alla macchia. I carabinieri hanno allora circondato la zona consentendo l’intervento degli operatori del 118. La donna, cittadina italiana e compagna del suo aggressore, è stata così liberata e trasportata d’urgenza in ospedale.
Si è anche alzato in volo l’elicottero dell’Arma nel contesto di una caccia all’uomo che è durata alcune ore, attorno alla proprietà agricola situata nel tratto di via Staggi che da via Destra Canale Molinetto va verso Porto Fuori. Alla fine gli inquirenti hanno deciso di riportare la calma in zona per appostarsi al meglio: così al suo ritorno nel pomeriggio inoltrato, lo hanno bloccato proprio da dove era inizialmente fuggito. Ora si trova in carcere in attesa dell’udienza di convalida, durante la quale ad assisterlo ci sarà l’avvocato Luca Donelli.